venerdì 29 febbraio 2008

Perché fa figo

Non ho mai francamente capito quando festeggi di norma il compleanno uno che ha la ventura di nascere il 29 Febbraio cioè Oggi. Il 28? Il 1° Marzo? Un anno ogni quattro? Mentre su ciò va dilaniandosi il pensiero debole, l'altro, quello forte, guarda con occhio gioioso alla vita che lo circonda e legge. Legge ad esempio che Buttiglione... Sì, sì quello che al Parlamento Europeo si espresse con i toni aperti e concilianti che sono propri al suo schieramento, circa l'omosessualità e il ruolo della donna. Come? L'avevate dimenticato? Ma dai che dovette pure dimettersi da Ministro delle Politiche Comunitarie. Figuratevi uno che dovrebbe presiedere alle "politiche comunitarie" in Europa che lancia strali razzisti credendosi un proto-Ratzinger !!!! Ora che son certo l'avrete rammentato mi piace mettere in evidenza come sullo scandalo (sì, un altro) degli evasori fiscali coi conti nel Liechtenstein spunti questo faccione da gatto scemo per mettere le mani avanti e farci credere ch'egli là aprì un conto (quando non è chiaro) perché gli potesse venir versato lo stipendio dall' "International Academy of Philosophy" circa l'incarico di vice-rettore che gli incauti gli affidarono. Mi scusi Buttiglione del cui oggetto lei, nel tempo, ha preso le sembianze come gli anziani con i cani: atteso che ciò non accadde tre mesi fa, ci vuol cortesemente spiegare perché s'ostina a mantenere un conto in disuso? Perché fa figo? Via su.

giovedì 28 febbraio 2008

Il "grigior" mortis

La campagna elettorale presenta con il festival di Sanremo più di un'analogia. Non mi riferisco alle iperboli da osteria care tanto a Baudo quanto a Berlusconi né alle simpatiche esternazioni che già un tempo contribuirono ad allontanare il maître a penser di Sanremo dagli schermi televisivi -per la salute mentale di ognuno- ma che -ahi noi- non sortirono alcun effetto sulla visibilità del leader di Forza Italia che dovrebbe per altro rimuovere coloro che gli suggeriscono mises e accessori giacché indossare costantemente una camicia nera e giurare di non esseresi spostati dal centro muove più di un sorriso di compassione. Mi riferisco in effetti al "grigior mortis" con cui l'uno e l'altro schieramento cercano di indurci a ritenere ch'essi rappresentano il nuovo. Non ci riesce Veltroni che esorta i cattolici con un "dobbiamo convivere" condito con il rancido olio del "non c'è ingerenza della Chiesa" un paradigma almeno sospetto che muove anch'esso nelle coscienze dei cattolici quanto dei laici un sorriso di compassione. E dunque? E dunque il ridicolo di un pentagramma troppo simile a un altro si confonde coi miasmi di un programma troppo simile all'altro.

mercoledì 27 febbraio 2008

Abbiamo ucciso la Speranza

Qualsiasi commento sulla tragica fine di quei bambini di Gravina di Puglia sarebbe scontato e alla lunga sin un noioso dire oltre a uno stanco leggere, solo, mi chiedo -e credo ci chiediamo- in che misura oggi possiamo ritenere che nei casi degli altri bambini scomparsi si sia davvero cercato in ogni dove. Non sarà che più vicino di quanto non si pensi sia la soluzione di altri casi di sparizione? Quei due piccoli ancorché gettati in quel pozzo han chiesto aiuto, hanno urlato e noi, noi forze dell'ordine, noi cittadini probi che alla sera ci chiudiamo in casa e che ci facciamo i fatti nostri, noi, abbiamo l'animo lieve di chi scevro di ogni macchia? Possiamo batterci tronfi il petto perché assolti di fronte a quei due piccoli e di fronte a Dio? Non credo e sono certo che nel profondo di ognuno per tutte quelle volte che ci siamo voltati quando sapevamo che forse il male era appena lì, a un passo, stia la consapevolezza di aver un poco contribuito a uccidere la speranza.

lunedì 25 febbraio 2008

Quattro Amici al Bar

Me ne stavo lì ad ascoltare quell'attento e particolareggiato dire su aromi e profumi quando il trillo del suo telefono mi riportava alla realtà. Visibilmente imbarazzato ha provveduto tosto a spengerlo ma quel poco suono è stato sufficiente per riconoscere il motivo: "La gatta". Ero bambino quando le parole di quella canzone mi sorpresero a immaginare una vera gattina con una macchia nera sul muso e una soffitta dalla quale la gattina entrava e usciva per il suo perlustrare notturno. Ma la mente, ovviamente, prese a galoppare altrove lasciando quella sala un poco fredda nel suo moderno stile al discorrere di aromi e profumi. "Il cielo in una stanza" la cui musica è forse tra le migliori del secolo scorso ma anche "Sapore di sale" che tano più tardi, infiammò la mia fanstasia di fronte a quei primi bikini. Eccolo lì di fronte a me, "quattro amici al bar" di una vita, la nostra, che lieve mi ha sorriso nel portarlo qui di fronte a me. Appena posso mi piace scrutare nell'azzurro dei suoi occhi quel mare tante volte cantato, scritto e sognato. Un mare che poco dopo ci sarebbe stato elegantemente servito quali piatti ispirati alle sue canzoni. Quaranta commensali e un poeta maledetto: Gino Paoli.

venerdì 22 febbraio 2008

Giù le mani dal Profeta

Sono almeno coerente con me stesso e lo sono con particolare riguardo là ove i preconcetti sono, come suol dirsi "a prescindere". A prescindere dal fatto che quell'auto mi piaccia, non l'acquisterò mai perché di quella marca... Bel coglione mi vien da esclamare con gioia. Niente di più bello, invece, che ricredersi, dell'umiltà di coloro capaci di far macchina indietro circa quei giudizi e quelle opinioni creduti assiomi nel momento in cui vennero formulati. Questa capacità di revisione e scatto di reni, in cui per altro si fonda uno dei motivi di grandezza dell'uomo, non sembra tuttavia esser proprio di casa Bondi là ove il filosofo-poeta-lecchino ha tracciato con tratto di penna fermo le linee secondo cui PDL dovrà comporre le proprie liste elettorali. Nessun procedimento penale -egli raccomanda- salvo aggiungere: a esclusione di quelli aventi "origine di carattere politico" ?!?!?!? Contano di candidare Solženicyn (peraltro riabilitato nel suo Paese senza averlo a suo tempo detto a Bondi)? Hanno in mente un esule che mi sfugge o si riferiscono alla luce guida, alla musa ispiratrice dell'operato di Berlusconi e cioè al vate Marcello dell'Utri? ... Povera Italia.

martedì 19 febbraio 2008

Donne e motori

Mi piacciono le automobili. Se aggiungessi mi piacciono anche le belle ragazze direi di aver dato ancora una volta forma e vita a uno stereotipo maschile tanto ovvio quanto trito. Tornando alle auto e non potendomi permettere un'Aston Martin Vanquish S color verde bottiglia (che fa tanto inglese), viaggio a bordo di una dignitosa auto di serie color blu scuro (che fa tanto banca). Voi sapete quanto si nota lo sporco sulle auto di colore scuro (e chiaro); potrò mica farla lavare ogni due giorni? La porto dunque a lavare una volta all'anno con buona pace delle formiche che nel frattempo trovano comodo riparo negli anfratti della moquette nera che ricopre il pianale dell'auto. Al signore di origine albanese addetto al lavaggio, lascio le chiavi perché sposti l'auto, la muova, la volti... Faccia insomma quanto necessario. Dirò di più: per non imbarazzarlo non sto lì piantato come un palo a guardare ciò che fa ma vado a fare una passeggiata. Ora io a un leader di Partito che inizia la propria campagna elettorale non già col dettagliare i suoi propositi o illustrare i provvedimenti che avrebbe in animo a favore dei più, ma sia tutto preso a sostenere che l'avversario, brutto e cattivo, ha "copiato" il suo programma (mentre lui faceva l'intervallo e mangiava un Duplo), ecco, io, a uno così, la mia auto da lavare non la darei. Figuriamoci le chiavi !

lunedì 18 febbraio 2008

Maetto for President

I pretendenti alla delicata carica di Presidente del Consiglio dei ministri, che nella nostra ottima Costituzione rammento come egli venga considerato *in uno ai Ministri* il "Consiglio dei Ministri" e, quindi, un "Primus inter pares", al momento sono:
- Daniela Garnero della Destra fiamma ardente nella foresta nera (più nota come Santanché che non è un'aranciata ma è il cognome del primo marito della signora la quale come l'altra aquila "Brichetto Arnaboldi" in Moratti si fa chiamare con un cognome se non più famoso di certo più... Esotico),
- i due "ONI" che non necessitano di particolari precisaziONI né di ulteriori, facili, crasse rime baciate
- Pier Ferdinando Casini che di suo ha raramente coniato una frase con soggetto, predicato e complemento ma in grado di ripetere molto bene tanto gli slogan quanto il ratzinger-pensiero,
- Fausto Bertinotti che fatica a tener compatta una sinistra... sempre più Sinistra,
- Bruno Tabacci (Rosa Bianca tatuata sul seno scarno di quel povero disgraziato di Boselli che avrebbe voluto Veltroni lo chiamasse ma che invece questi ha preferito chiamare Di Pietro), nome del Partito un po' lungo ma di sicura presa sui Patronati e le dame di carità
- Marco Ferrando (Partito Comunista dei lavoratori ché si vede esiste un Partito Comunista degli imprenditori che al pari e più di come il popolo-della-libertà in uno con la casa-della-libertà, che sa Dio quale sia la differenza, e la Lega e AN vuol far credere che lavora per le famiglie e i poveri).

Bene, anche il mio gatto dopo un momento di incertezza e febbrili consultazioni ha scelto di non apparentarsi con alcuno. Correrà solo. Dal tinello allo studio con digressione al bagno per un veloce giro di Crocchette ma vivaddio da solo. Vi aggiornerò su nome della coalizione e simbolo. Per il momento: Votate Mao, Maetto for President.

giovedì 14 febbraio 2008

Una sera... Un Amore

Non dicesti una parola, solo, appena prima di salutarmi, mi porgesti una rosa. Perché, ti domandai curiosa di sentire quel volevo sentire ma tu ti limitasti a sorridere. Quel sorriso che ti vidi tante volte mentre anche gli occhi ti sorridevano. Erano gli anni nei quali il presente è eterno, piccola presunzione della giovinezza. Speravo facessi il gesto di baciarmi offrendomi modo per respingerti sdegnosetta salvo, vedendoti deluso, baciarti io ma tu ti limitasti ad accarezzarmi i capelli, gli occhi gentili, il sorriso malinconico. Sento ancora la tua mano mentre ora, quella rosa, è qui accanto a me, perduto il colore e svanita la linfa come perduto e svanito nell'ombra del passato è il ricordo di una sera ma non di un amore.

Me ne rimango lì impalato e capisco che ora dovrei baciarti ma non ne ho il coraggio, troppi no che mortificano qualche sì che non gratifica. Temo di essere un'annotazione a margine all'agenda del tuo sentire e ho paura, tu mi scoppi dentro e quando ti guardo lo stomaco si chiude. Se ti abbracciassi ora ti toglierei il respiro mi limito quindi ad accarezzarti i capelli e sento, mentre li accarezzo, che ti sto perdendo. Mi guardi in modo strano mentre sorreggi lieve quella rosa, chissà cosa pensi in questo silenzio che dura un attimo nel tempo ma è l'eternità nella mia memoria che ti imprime mentre chiudi adagio la porta. Sento ancora i tuoi capelli ed il loro profumo... Gli anni non cancellano il ricordo di una sera e vivo è il rimpianto di un amore perduto.

mercoledì 13 febbraio 2008

Attraversare con molta cautela

Sono profondamente colpito e toccato dall'attenzione peraltro prevista dal suo ruolo istituzionale che don Nicolò Anselmi -responsabile della Cei per la pastorale giovanile- ha inteso riservare ai giovani là ove esprime legittimo sconcerto, franco distacco, e caldo invito al ravvedimento volto agli interpreti di un noto film che qui, mi vorrete perdonare, non si intende pubblicizzare. Non si intende pubblicizzare per meglio soffermarsi sulle sofferte parole che don Anselmi ha indirizzato ai giovani, lo stesso imbarazzo, lo stesso distacco e fin anche lo stesso invito a ravvedersi che, mi par di ricordare, egli solé rivolgere in occasione delle note vicende che videro qualcuno dei pastori di questa Chiesa accusati di pedofilia. Non indossi l'abito scuro don Nicolò se di sera dovesse mai attraversare, con l'augusto passo, le vie della mia città. Sa, son miope...

lunedì 11 febbraio 2008

Un sogno Piemontese

Il 10 Febbraio 2006 venivano inaugurati a Torino i XX Giochi Olimpici Invernali un evento che solo la miopia, la stupidità (e l'invidia) di qualcuno, ha bollato come circoscritto. Le Olimpiadi e le Paralimpiadi Estive e Invernali vengono considerate nel resto del mondo un meraviglioso momento universale di verifica e confronto su un terreno, quello dello sport serio e vero, che parla un solo idioma: quello del sacrificio, della sofferenza e della gioia. Questo quanto scrissi quel giorno:

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Oggi tu non ti accorgevi ma io di sottecchi spiavo questa concessione al tuo solito modo di essere un poco trasognata distante ed altera. Eri lì vezzosa e come fa il gatto che non lo domanda ma lo gradisce, ti facevi accarezzare da migliaia e migliaia di occhi attenti, giovani e stranieri, mollemente sdraiata sotto un terso sole e protetta dalla cornice delle Alpi. In questa giornata senza nuvole e senza miasmi si perdevano stupiti ed ammirati nelle tue piazze aristocratiche, all'ombra dei palazzi nei quali s'è fatta l'Italia, storpiando nomi e commettendo inesattezze ma tu paziente sembravi ammiccare. A volte mi fermavo a guardare come loro ti guardavano indeciso se esser un po' geloso o un po' orgoglioso e non so se volerti tutta per me o esser fiero di saperti al centro del mondo. Sei fiaba per amanti che si baciano sulle rive del Po o sotto ai lampioni, sei reale per quanto hai saputo offrire e sei mia e ti amo, Torino.

sabato 9 febbraio 2008

Dategli il tetto di un'auto

Mi ha molto fatto sorridere il casual Berlusconi (giacca scura, camicia nera, capelli neri) render noto in piena assonanza d'abbigliamento la corsa alle elezioni in uno con Alleanza Nazionale. Mentre Fini ha intrattenuto i giornalisti di fronte a un leggio, sobriamente vestito, citando la giornata di ieri come un momento storico per il Paese -in cui tuttavia, da zotico qual sono, non ho avvertito il vento della storia soffiarmi accanto-, il capo popolo Berlusconi è invece salito sul montante dell'auto e appoggiatosi al tetto ha amabilmente raccontato non la battuta di pesca nel mar dei Sargassi ma l'alleanza con AN. Atteso quindi che i due leader pare diano sin da subito valenza diversa alla loro unione mi piacerebbe domandare a Fini in che misura valuta questo fondar alleanze sul tetto di un'auto (pur di pregevole fattura tedesca) quand'egli ben prese le distanze dal modo -del tutto identico- con cui venne fondata la Casa delle Libertà.

venerdì 8 febbraio 2008

Ciò che il buon conduttore non deve

Seguivo ier sera la trasmissione "Anno Zero" condotta in studio da Michele Santoro il quale, detto con franchezza, mi è sempre piaciuto poco. Ieri ha peraltro concesso a un giovane che, mi voglia scusare, non aveva capito un tappo circa la raffinata ironia del Senatore Colombo a proposito del belletto con cui Silvio Berlusconi dà a intendere egli rappresenti il "new deal" della politica italiana, insultasse, costui, ora gli uni ora gli altri con inusitata (ancorché per certuni versi comprensibile) veemenza ma, ed è questo l'intollerabile, con fare da trivio nella più volgare, sguaiata e oscena forma di espressione verbale. Una rappresentazione del turpiloquio indegna di una trasmissione televisiva se non seria, almeno normale. Sia chiaro: chi scrive non disdegna certo talune forme peraltro ormai parte del linguaggio comune ma il gratuito e l'ostentato a fine di mera spettacolarizzazione è deplorevole e inqualificabile. L'accusa di qualunquismo sul modo di condurre la trasmissione mossa dall'onorevole Prestigiacomo, mi vede del tutto concorde.

giovedì 7 febbraio 2008

Formigoni Ministro del Verde Pubblico

Leggo di come vada sin d'ora prendendo forma lo scenario del dopo Formigoni in quel del Governatorato della Lombardia. Leggo e sorrido giacché l'uomo mistero (impossibile intervistarlo) Formigoni va titillandosi di fronte all'eventualità di incarico Governativo. "Potrei trasferirmi a Roma per un ruolo che sia adeguato alle mie competenze" (cfr. La Stampa ieri 6 Febbraio pag 7) e circa il Governatorato Lombardo già si fa il nome di Albertini (!!). "Bien Joué" direbbero i Francesi, "che sfiga" diciamo noi ma tornando all'ineffabile Formigoni io lo vedrei bene anzi molto bene a curare le piante di Villa Borghese, del resto rammento perfettamente quando lo sentii con le mie orecchie definire la Lombardia la California Italiana quanto a risorse naturali e verde... Ecco Governatore Formigoni, è dunque giunto il momento di mettere a disposizione della brulla Capitale le sue indubbie competenze in fatto di verde pubblico: zappa, forbicione e soprattutto tanto concime, lo stesso di cui lei a piene mani ha dispensato la Lombardia per renderla così verde.

mercoledì 6 febbraio 2008

Figli di cotanta madre

Avrà diciassette anni. Si siede con un'amica o più probabilmente una compagna di scuola nei sedili sullo stesso asse del mio. Siamo divisi da un angusto corridoio in questa angusta carrozza ferroviaria. Ha la pelle deliziosamente ambrata e discetta per circa un quarto d'ora di riflessanti per capelli, ricrescita e doppie punte (l'amica si limita a mezze frasi di approvazione quando non interrotta anche in queste). A treno ormai avviato con teste grondanti sonno la giovane ragazzina, al contrario ben desta, si inerpica per la difficile strada del commento politico inerente alle elezioni americane. Che sorpresa. Gli stati al voto sono cinquanta, l'amica obietta: "Ma non sono 52?", "No, 50 e il District of Columbia è incorporato nello stato di Washington quale stato dell'unione e infatti si chiama Washington D.C.". Basito chiudo il giornale e ascolto meglio. "I Repubblicani non vinceranno nemmeno morti e il bello è che sia che vinca Hillary per la quale faccio il tifo, sia che vinca Osama (storpia volutamente ridendo il nome di Barak Obama) assisteremo a un evento storico. La prima donna Presidente oppure il primo afro-americano Presidente... Eh altroché qui dove il più giovane ha novant'anni".

Il colore della pelle induce a ritenere possa essere stata adottata o sia figlia di stranieri residenti in Italia ma ciò non ha alcuna importanza: quei genitori andrebbero citati qual esempio di come sia possibile allevare figli che, intelligenti di loro, imparano velocemente a molto ben destreggiare il discorso politico verso cui, al contrario, assistiamo a manifestazioni di penosa ignoranza da parte di molti, ma molti, adulti. La nostra politica è anche figlia di quella ignoranza.

Volentieri anche là

La preziosa Irene e un gentile lettore (Antonio Montanari) mi rendono noto che da ieri (5 Febbraio 2008) il blog gemello a questo sulla piattaforma TypePad di La Stampa è elencato, fra gli altri, con il grande Luigi e Gian Contardo, nella pagina politica di LaStampa.it. Che dire se non il sentirmi quanto meno in dovere di riprendere immediatamente le pubblicazioni interrotte lo scorso Dicembre?

Per non disorientare nessuno questo blog è e rimarrà attivo. Alla redazione di Stampa Online il mio sincero grazie. - Fabrizio Zanelli - ikol22

martedì 5 febbraio 2008

Saper cogliere

Ognuno ha la sua arte. L'arte che attraverso la pittura mostra il proprio sentire, l'arte di intrattenere il lettore col proprio dire: fosse ben raccontando l'ovvio. L'arte che vuole nell'immaginifico mondo della poesia, coloro che danno forma all'anima. Ovunque e chiunque sappia col proprio fare o col proprio dire evocare qualcun sentimento in chi legge, ascolta o guarda è colui che in qualche modo interagisce con la nostra anima. Un medium che opera tra sentimento -ove tutto è vago- e intelletto -ove tutto è certo-. Un altalenante incedere tra anima e ragione. E' per questo che mi piace leggere i blog dove si racconta il quotidiano e si mostrano immagini di un ovvio che è tale perché sotto gli occhi di tutti. Ciò che tutti, da soli, non riescono talvota risolvere: è la capacità di cogliere quelle sfumature che contornano la nostra vita.