martedì 8 settembre 2009

No Mike non siamo Allegri


Scaricato quando la fagocitante macchina dell'avanspettacolo e dell'ignoranza ha ritenuto non facesse ulteriormente comodo, Mike Bongiorno aveva ritrovato in Sky e, in verità, in un altro genio par suo: Fiorello, la voglia di innovare, fare, costruire. Mi colpì proprio una frase di Fiorello che di lui disse: "Parla usando il tempo futuro".

Grazie Mike Bongiorno per aver camminato con me nella storia della televisione e della mia vita. Grazie per le infinite lezioni di stile (e di inglese) e grazie, ebbene sì, per avermi fatto sorridere ma mai ridere. Di lui Umberto Eco capì tutto negli anni '70 con la "Fenomenologia di Mike Bongiorno" che se è l'elegia dell'uomo medio non è detto -e certamente non lo disse Eco- che mediocre debba essere colui che di quel profilo ne traccia il carattere accentuando i difetti.

La macchina che in questo Paese vuole sia vecchio colui che a quarant'anni o cinquanta cerca lavoro e infatti non lo trova, che vuole si guardi al Giappone o ovunque il manager medio non superi il mezzo secolo convinti che abbia già potuto acquisire tutto il bagaglio necessario per poter svolgere compiti dirigenziali avendo qual sottoposti ultracinquantenni ché giammai, al contrario, si pensa di pensionare, quella stessa macchina dicevo, mise in un cantuccio Bongiorno in RAI. Analogamente lo fece non più tardi di un anno fa Mediaset.

L'ultima volta che lo vidi in TV non mandò a dire all'attuale Presidente del Consiglio di questa Repubblica delle banane, di essere, lui e suo figlio ma soprattutto lui che cercava telefonicamente invano, poco serio. Oggi, naturalmente e come già fece alla morte di Enzo Biagi, il Presidente del Consiglio si affretta a tesser lodi di Mike Bongiorno. Avevi ragione Mike, è poco serio ma tu, ora, non potrai che sorriderne sciando sulle nuvole nell'abbacinante blu di un cielo infinito.

[la foto -fonte La Stampa.it mostra Mike Bongiorno mentre saluta]