martedì 23 giugno 2009

Un pover'uomo


Non fosse per il logo qui a sinistra che nel raffigurare il Tg1 Rai già anticipa parte di questo contenuto mi verrebbe da chiedere ai pochi lettori di questo blog: secondo voi, qual è quel telegiornale magari nazionale, magari di una tv di stato, magari delle 20 che liquida in *28 secondi* (diconsi ventotto secondi) la notizia che il Paese è stato letteralmente tagliato in due da un incidente ferroviario? Qual è quel telegiornale che tace del ritardo di 17 ore (diconsi diciassette ore) di un Aereo di linea Air One (che qualcuno ha avuto interesse a far migrare in Alitalia sin a dover oggi considerare la compagnia aerea di un fallito la compagnia aerea nazionale) tra Roma e Torino, tra domenica e lunedì? Qual è? E qual è infine il telegiornale il cui direttore si permette di definire "chiacchiericcio" un'inchiesta della magistratura di questa Repubblica?

Nel 1996 Giulio Nascimbeni sul Corriere della Sera ebbe a coniare il termine "Minzolinismo" per definire ""Forma di giornalismo che si basa sulla raccolta di dichiarazioni anche informali di uomini politici, senza alcuna verifica delle informazioni raccolte"". Ci pensi prode paladino del nulla e consideri che l'accordo fraudolento di due parti a danno di una terza (ove le due parti sono lei e chi impersona il potere mentre la terza siamo noi col diritto di venire informati), si definisce, nel nostro ordinamento giuridico: "Collusione". Ci pensi pover'uomo.

martedì 16 giugno 2009

Cronaca di un incontro


Chiunque conosca almeno un poco dei modi e del costume della società Americana, sa anche come, per il popolo d'oltreoceano e fin il loro Presidente, sia alquanto comune definire "amico" anche il garzone del lattaio che al mattino gli consegna il prezioso alimento in uno con un quotidiano che contiene almeno venti pagine e due inserti di pubblicità.

Del resto e ancora una volta qualora ve ne sia bisogno, il nostro ha subito mostrato il suo vero volto: prepotente con gli umili, debole coi potenti. Scendendo dalla poderosa berlina statunitense (pare gli sia stato sconsigliato portar seco la vecchia Audi anche per non offendere un Paese che bene o male qualche auto in proprio ancora la produce, come noi insomma). Scendendo dunque dall'imponente berlina Americana, dicevo, ha trovato ad attenderlo una gentile signora incaricata di accompagnarlo dal Presidente. La signora, sorridendo, gli ha teso la mano e lui, il Presidente galantuomo, soppesando da uno a dieci che la signora, nell'insieme delle cariche là rappresentate, doveva contare tre, le ha dato sì la mano guardando altrove (comportamento di rara maleducazione).

Durante la conferenza stampa nonostante il fido Direttore Generale nonché padrone assoluto della Rai: Vespa, si affrettasse ad attribuire al Presidente di tutti meno me, quelle rare capacità che gli statisti di Macherio da tempo gli vanno riconoscendo senza che tuttavia il resto dell'umanità, ahimé, se ne accorga, la ripresa in questione e l'organizzazione tenevano, pare, in unico conto, il Presidente Obama anche perché l'altro, pur comprendendo la salivazione azzerata e il fare umile per una debolezza di pensiero evidente anche a un topo, argomentava con frasi fatte, ampia gesticolazione, frasi a effetto di grande impatto sul capo dell'amministrazione precedente: Bush (anche perché legati dallo stesso cervello), ma direi meno sull'attuale.

In conclusione e dopo ampi cenni di assenso il Presidente del Consiglio è stato velocemente scaricato anche perché stava entrando alla Casa Bianca il campione della NBA (National Basketball Association) King James al secolo LeBron James verso il quale gli Americani e il loro Presidente nutrono più interesse e stima che non a un vecchio puttaniere.

[L'immagine mostra il Vessillo Nazionale (per la cui difesa e onore, sempre lo ricordo, in molti diedero la vita) con, purtroppo, al centro, il bollino blu di una nota marca di importazione banane]

venerdì 5 giugno 2009

Frizzi e lazzi all'Asinara


Giungono in rete attraverso El Paìs (il noto quotidiano spagnolo) alcune delle fotografie scattate da Antonello Zappadu: il fotoreporter accusato di aver violato alcuni aspetti della vita privata del presidente del consiglio. Il mio caro e giovane amico Luca (*) manifestando il suo disgusto, richiama a tal proposito l'episodio raccontato dal giudice Antonino Caponnetto -fondatore del pool antimafia-.

Caponnetto, in un articolo per il periodico SudOvest amaramente ricorda che nel 1985 ""Per quel soggiorno all’Asinara, Falcone e Borsellino [trasferiti nel giro di pochissime ore e per quindici giorni su segnalazione fondata di probabile attentato] dovettero persino pagare le spese di soggiorno per loro e le loro famiglie.” Del resto, non prevedendo la Contabilità Generale dello Stato, alcuna forma di “regalia”, venne al riguardo emessa regolare quietanza per i giorni di permanenza nella foresteria di Cala D’Oliva. Nulla da eccepire.

Già, nulla da eccepire se non che l'immoralità non tanto di colui che tra le sue mura (allargate prima della pertinente legge), può far lo schifo che crede ma per l'utilizzo che costui fa del denaro pubblico, dell'immagine di sé ch'egli propugna come diamantina di fronte alla bandiera (quando non si appisola), alla nazione e a Dio. L'immoralità di chi vorrebbe metter a tacere i suoi vizi per mezzo dei suoi sgherri.

A noi non è dato di vedere e di (ahimè) leggere ma sappiate che il meschino viene citato all'estero come pubblicità comparativa al peggio (Svezia e Olanda), quando non viene altresì deriso (Germania) e, con lui, il nostro Paese... Il Paese per cui i citati Falcone e Borsellino morirono, quello per la cui bandiera son morti in migliaia prima che Bossi, col vessillo nazionale, non minacciasse di pulirsi il culo. Povera Italia.

(*) - futuribilepassato
(**) - l'immagine mostra i Giudici Falcone e Borsellino - "Perché quel sorriso viva per sempre"