lunedì 25 febbraio 2008

Quattro Amici al Bar

Me ne stavo lì ad ascoltare quell'attento e particolareggiato dire su aromi e profumi quando il trillo del suo telefono mi riportava alla realtà. Visibilmente imbarazzato ha provveduto tosto a spengerlo ma quel poco suono è stato sufficiente per riconoscere il motivo: "La gatta". Ero bambino quando le parole di quella canzone mi sorpresero a immaginare una vera gattina con una macchia nera sul muso e una soffitta dalla quale la gattina entrava e usciva per il suo perlustrare notturno. Ma la mente, ovviamente, prese a galoppare altrove lasciando quella sala un poco fredda nel suo moderno stile al discorrere di aromi e profumi. "Il cielo in una stanza" la cui musica è forse tra le migliori del secolo scorso ma anche "Sapore di sale" che tano più tardi, infiammò la mia fanstasia di fronte a quei primi bikini. Eccolo lì di fronte a me, "quattro amici al bar" di una vita, la nostra, che lieve mi ha sorriso nel portarlo qui di fronte a me. Appena posso mi piace scrutare nell'azzurro dei suoi occhi quel mare tante volte cantato, scritto e sognato. Un mare che poco dopo ci sarebbe stato elegantemente servito quali piatti ispirati alle sue canzoni. Quaranta commensali e un poeta maledetto: Gino Paoli.

2 commenti:

Fabioletterario ha detto...

Hai detto niente...!

Vale ha detto...

Scusa se non ti ho citato...certamente non ti ho dimenticato! proprio ieri cantavo una canzone di Gino Paoli.....