giovedì 31 gennaio 2008

Ciao Dixi

ciao dixi, è pixi qui che scrive. A dire il vero non ci siamo mai chiesti se quei due topolini animati vivevano ancora nella fantasia di qualcuno ma per noi nulla era mutato da quando li vedemmo negli anni '60. Non ci son stati mariti, mogli, figli, cani e gatti capaci di indurci a ritenere chiusa quella parentesi di gioventù. Ciao dixi, ciao pixi e se i presenti ci guardavano e non capivano tanto meglio. Ciao dixi ti ho detto anche ieri col cuore gonfio che scoppiava dentro nel vedere davvero un "topolino" annegato in sola pelle e occhi. La trasfigurazione, il tuo giusto non voler essere vista quale ultimo strenuo tentativo di non permettere al cancro bastardo di rovinare l'immagine che gli altri hanno pensando a te. Ti ricordino dunque come davvero sei e non come appari ora. Piangi, realizzando di aver inconsapevolmente violato questo tuo desidero, mi vergogno tanto ed esco mentre tu, pensandomi ancora lì, trovi la forza per sottolineare un affetto, il nostro, che non è la morte a mutare. Ciao dixi è pixi qui che scrive. Te ne sei andata questa sera e non mi par vero di aver chiuso una parte di vita in quel bacio dolce che ti lascio sulla fronte, in quel soprabito vuoto e nelle due borse che portiamo via dal tuo armadietto. Non c'è mistero nella morte ma la consapevolezza di rimanere soli. E disperati.

mercoledì 30 gennaio 2008

Filosofo cerca camera con / senza vista

Per quanto io da sempre ritenga che cercar casa e vivere nella città localmente guidata dalla signora Letizia Brichetto Arnaboldi (che con Marta Marzotto è l'unica altra donna in Italia che si fa chiamare col cognome del marito) sita nella Regione governata da Roberto Formigoni, ci vuol lo stesso coraggio che i siciliani han messo per vivere nella regione governata da Cuffaro, rilevo dal blog di Elisabetta che il giovane quanto simpatico blogger Filosofo Antonio Patti da quel di Firenze cerca camera singola in Milano. E' sufficiente leggere il suo annuncio QUI per non attendere oltre e chiamarlo tosto offrendogli la vostra migliore camera

lunedì 28 gennaio 2008

Il Draghetto

Il Governatore Draghi che ebbe a esprimere autorevole opinione sul sistema pensionistico italiano non un giorno qualunque ma il giorno di calendario immediatamente antecedente al giorno in cui il Presidente del Consiglio promise avrebbe formulato, come promesso, proposta volta a portar spiraglio nel vicolo cieco ove sindacati, confindustria e Governo s'erano venuti a trovare, è lo stesso Governatore che in uno dei momenti più delicati del Governo (tra i tanti) e cioè l'approvazione della legge Finanziaria, sortì con quella botta di novità sui redditi bassi nella famiglia italiana media e, in genere, monoreddito. Non pago di cotanto tempismo questo affascinante modello abituato a calcare le passerelle più mondane, esce ora con la rimarchevole quanto populista affermazione inerente al reddito sostanzialmente congelato sin dall'inizio del secolo (2000). So da me che il Governatore mette l'accento su piaghe giuste alle quali mettere riparo e freno ma mi chiedo e le chiedo Dr. Draghi: qual è il ruolo di Bankitalia nel nostro Paese? Non crede alla sintonia di una moderna e coerente politica economico - finanziaria in uno tra Bankitalia e Governo? Sicuro che Bankitalia sia solo una ballerina invitata alla danza giusto buona a schernirsi e defilarsi quando vien mezzanotte? Prima della prossima collezione Primavera Estate, che la vedrà protagonista tra i protagonisti dei migliori couturier, la pregherei di distrarsi meno e di voler formulare i suoi autorevoli sermoni almeno in presenza di un Governo.

domenica 27 gennaio 2008

Primo Levi e le Primavere mancate

Shoah in ebraico significa "distruzione". Si discute, par strano, sulla terminolgia più corretta per definire lo sterminio degli ebrei e non solo, nei campi concentramento nazisti. Esistono situazioni che non possono venire circosritte in un termine perché non esiste un vocabolo che renda anche solo l'idea di quanto vorremmo descrivere. Io ricordo il suicidio di Primo Levi. Si uccise in una bella giornata di primavera del 1987, era l'undici Aprile ed era sabato. Ricordo che andai a passeggiare in corso Re Umberto in mezzo alle piante secolari che delimitano il corso e che erano un'esplosione di foglie verdi stagliantesi nel cielo blu... E io mi chiedevo perché. Perché non in una fredda e grigia giornata invernale. Ma la primavera per Primo Levi non infondeva speranza alcuna. Come molti ebrei sopravvissuti, in quel campo di Auschwitz liberato il 27 Gennaio del 1945 dai soldati dell'Armata Rossa, maturò la convinzione che mai l'avrebbe lasciato e quindi davvero liberato, di esser colpevole. Colpevole di essere sopravvissuto e mai primavera per lui, sarebbe esistita ancora.

giovedì 24 gennaio 2008

Ehi psst psst, Pier Ferdinando Casini...

Gentile dr. Casini qualora ella dovesse aver a soffrire di un vuoto di memoria piuttosto comprensibile considerato l'insieme delle sue attivita, dell'onere derivante dalla tutela degli interessi afferenti alla sua famiglia, a quella di sua moglie, delle responsabilità di Partito, le dichiarazioni di Cesa, le chiamate telefoniche a cura della segreteria Vaticana per conto di Papa Ruini (il vero Papa) e quant'altro dovesse in questo periodo angustiare la sua povera vita inutile, mi permetta di mantenere vivo il ricordo di un paio di dichiarazioni rese da quell'angiolo ch'ella va pervicacemente difendendo:


Anni novanta: Giovanni Falcone accusato con gli altri da un quasi sconosciuto giovane politico democristiano. La stoffa si vede. Credo ch'ella non possa non riconoscere con malcelata commozione, in quell'imberbe giovane, colui destinato a diventare il Presidente della Regione Sicilia Totò Cuffaro.



Di soli pochi giorni or sono questa è l'intervista onorevole Casini, resa dal Governatore Cuffaro dopo la condanna in primo grado per favoreggiamento. Ascolti onorevole, non si distragga, ascolti bene:




E per finire dia una scorsa a ciò che i telegiornali nazionali non hanno mostrato: la voce dei siciliani. Sì perché vede Presidente Casini, i siciliani, il coraggio che a lei e alla sua schiatta politica vien meno, l'ha tutto. Ascolti e guardi con attenzione anche questo video, poi, con comodo, con molto comodo ma non troppo: si vergogni. Coglione.

mercoledì 23 gennaio 2008

Sana e Robusta COSTITUZIONE


Fabrizio Zanelli è anch'egli per una Sana e Robusta
COSTITUZIONE !!!
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martedì 22 gennaio 2008

Deprimere il sentimento Nazionale

Fortunato l'ex Generale di Corpo d'Armata Angelo Bagnasco nel metterci a parte oggi del suo pensiero circa questo Paese. Francamente vien da chiedersi se questo suo ritenere il nostro Paese ""...sempre più sfilacciato, frammentato al punto da apparire ridotto addirittura ‘a coriandoli’"" sia pensiero antico, diciamo prima dell'agsto 2006 o odierno. Perché vede Dr. Bagnasco nel primo caso dovrebbe essere una corte militare a giudicarla (ed io ahimé non ho competenza in materia) ma nel secondo caso, qualora quindi ella dovesse battersi fragorosamente il petto sostenendo: "no, no, tutta farina odierna del mio sacco", in questo secondo caso dicevo Cardinal Bagnasco, mi piace informarla ch'ella ha palesemente violato l'art. 271 del C.P. là ov'esso recita al comma 1: ""Chiunque, ...(omissis)..., nel territorio dello Stato promuove, costituisce, organizza o dirige associazioni che si propongano di svolgere o che svolgano una attività diretta a distruggere o deprimere il sentimento nazionale è punito con la reclusione da uno a tre anni."" già perchè vede Cardinale nel sua veste di Presidente della CEI, che agisce sul territorio nazionale, lei, oggi, oltre ad aver perso un'ottima occasione per tacere, ha commesso un reato nel momento in cui ha manifestamente inteso "deprimere il sentimento nazionale" e, ove non perseguito d'ufficio (come di certo non verrà), mi piacerebbe tanto citarla in giudizio.

Edit: inviato alla CEI alle ore 1:29

martedì 15 gennaio 2008

Galileo non c'entra

Premesso che chi scrive non foss'altro per aver a suo tempo visto uno splendido Tino Buazzelli in la "Vita di Galileo" (di B.Brecht regia di G.Strehler) ricorda con assoluta precisione il processo, l'inquisizione e l'abiura. A dire il vero lo ricordo per averlo anche studiato ma mi piace passare per la cruna dell'ignoranza nella quale s'è inteso cacciare gli studenti di Roma.

Non posso ahimé fregiarmi dell'etichetta "costituzionalista" di cui il professor Rodotà -che abbraccio- è stupendo portatore ma, assicuro chi avesse la ventura di leggermi, conosco piutttosto bene tanto l'impianto costituzionale quanto l'architettura giuridica che nel nostro Paese per quanto minata, scalfita e impoverita è, e spero resti: forte, alta e sublime.

Queste due premesse alla risposta che qui vado formulando per comodità al commento di Luigi riferito al mio "A casina sua, a casina sua", le dovevo a coloro che leggendomi avessero ritenuto quel dire frutto del peggior taglio di un'ottima partita di eroina. No e lo ripeto magari in grassetto e in rosso: il Papa, questo Papa, sta a casa sua.

Il Papa, questo Papa, sta a casa sua perché:

- in primo luogo l'Università è statale e vivaddio laica. Qualora il Rettore Guarini pur subendo il fascino della tradizione, abbia perso parte di quella magnificenza che la carica invero imporrebbe, è bene rammentargli che il Papa, questo Papa, è anche colui che non più tardi di cinque giorni or sono ha versato fiele sulla gestione di quella Città, di quella Provincia, di quella Regione come mai s'era udito prima (1). Giudizi severi, forse giusti e forse doverosi ma certamente non volti a creare presupposti di distensione. A dire il vero a quel dire da satanasso il Vaticano ha fatto seguito causando -se possibile- ancor più imbarazzo

- in secondo luogo se è allo studioso, all'uomo di cultura che indendiamo spalancar l'uscio, deontologia vorrebbe che all'uditorio venisse concesso il diritto di replica. Nel programma dell'inaugurazione dell'Anno Accademico (non ancora -curiosamente- modificato mentre scrivo sul sito dell'Università) si legge che al termine della cerimonia (che prevede una lectio magistralis dal titolo: "Pena senza morte") avrebbe dovuto seguire ""una sua -del Pontefice ndr-riflessione alla comunità universitaria e visiterà la Cappella universitaria restaurata di recente."" Noi della riflessione di un Papa, questo Papa, che non perde occasione per imporre l'oscurantismo di quell'inquisizione che piegò (e piagò) Galileo, ne facciamo volentieri a meno. Se proprio crede la vomiti da casa sua ma non qui a casa nostra.

- in terzo e ultimo luogo il Papa, questo Papa, ha modo un giorno sì e l'altro pure per rammentarci come le nostre povere e inutili vite siano destinate a dissolversi nel fuoco eterno. Se per un giorno, domani, ne farà a meno davvero non ci dorremo.

A casina sua quindi il Papa, questo Papa.

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(1) - Discorso di Sua Santità BENEDETTO XVI agli Amministratori della Regione Lazio del Comune e della Provincia di Roma

A casina sua, a casina sua

A me solo duole che i firmatari avverso l'intervento di Benedetto XVI presso l'Università La Sapienza di Roma, siano pochi. Premesso che non giustifico la leggerezza con cui la Santa Sede permetta al Pontefice di uscire dalle mura Vaticane esponendo così Sua Santità a incommensurabili rischi, infinite minacce e -quel che è più- sottoponga all'augusto sguardo, il degrado che attanaglia alcune aree di Roma ma, a parte ciò, mi chiedo perché mai sia irrispettoso verso il Papa quel ch'egli per contro non si perita certo di far mancare un giorno e sì e l'altro pure: la squisita osservazione critica secondo cui le nostre povere e inutili vite sian lentamente quanto inesorabilmente volte alla perdizione. Ora, dr. Hannibal Lecter, al secolo prof. Joseph Ratzinger, non ne voglia a quei docenti e studenti che di sentire un'altra volta tuonare contro l'inutile corsa della scienza giusto in casa loro, rende greve l'aria, stanco lo sguardo e rantolo il respiro. Stia a casina sua Santità, lontano da quegli zotici che se poi, per caso, dovesse perdere un'altra volta l'Anello del Pescatore, quelli, son fin capaci di distruggerlo (e lei certo sa cosa ciò significhi).

lunedì 14 gennaio 2008

Ma quando inizia Sanremo?

Se c'era un nome che riusciva quasi a infondere speranza di eternità pronunciato al capezzale del mai troppo compianto Norberto Bobbio, era quello di Silvio Berlusconi. Era infatti sufficiente bisbigliarne il nome perché il mai troppo compianto filosofo avesse un sussulto. Era il 1994 quando scrisse fra il resto su La Stampa (10 Febbraio): ""Non ha precedenti in Paesi democraticamente più maturi del nostro una tendenza all’unificazione del potere politico col potere economico e col potere culturale attraverso il potentissimo strumento della televisione..."" Chissà dunque come accoglierebbe oggi, di quel figuro, la serafica proposta di mettere da parte la proposta di legge sulla riforma tv pena il decadere del dialogo su la riforma elettorale. Un simpatico baratto volto a non turbare alcuno dei suoi interessi.

Possibile si chiedeva Bobbio che gli italiani non capiscano e non reagiscano? E' possibile Professore perché anche oggi vi sono italiani che di fronte a quella proposta non battono ciglio e si chiedono quando inizierà Sanremo.

domenica 6 gennaio 2008

Figlio del Vento

...Del 3.12.'04.

Guardi giù, scendi di qualche metro ma poi un refolo e via sempre più su fino a tendere gli ultimi metri di quel filo che ti tiene legato a noi. Il vibrare della carta schiaffeggiata dal vento, le bacchette di legno flesse sino al lamento quando all'improvviso al comando di un pilota fantasioso, ruoti un poco su te stesso e scendi virando veloce ma poi di nuovo là a puntare verso il blu. Spezzato il filo, affrancato dall'obbligo di essere parte dello schema terreno sei ora figlio felice di un vento sconosciuto. Sei aquilone ma sei soprattutto libero.

sabato 5 gennaio 2008

Antiche scale

Onestamente pensavo alle foto che avrei fatto, ieri pomeriggio, mentre camminando svoltavo da via Po in via S.Ottavio ma nel vedere l'università tutto è tornato come allora anche se nulla è come allora. Allora c'erano le auto, c'era il traffico, il rumore e la confusione. Il bar dell'uni i ragazzi e l'angolo con via Verdi dove ci aspettavamo. Mi son fermato lì proprio dove la memoria ha voluto scolpire quel pomeriggio di primavera in cui ti vidi scendere quella scalinata: piccola, bella, bionda e allegra mentre io stavo per dirti della strage di Piazza della Loggia a Brescia che ci cambiò l'umore ma non la voglia di stare insieme. Il brumoso quadro che ho di fronte ha nulla in comune con quel giorno salvo il palazzo. Sto lì ad aspettare il nulla e un passerotto biondo che non è più quando mi accorgo che la scalinata appare meno ripida rispetto ai miei ricordi. Forse è solo un modo per salire più facilmente a te.

Thinking Blogger Awards


Ringrazio ancora molto Ennebì - Il Balcone per avermi segnalato nella catena dei Bloggers: "Thinking Blogger Awards". Non chiedetemi ora cosa accada (e come) però mi piace l'idea di un elenco di blogger il cui blog "fa pensare". Volentieri partecipo e segnalo a mia volta:

"Gobettiano", "Bogianen", "Irene Spagnuolo", "Che vuoi farci è la vita, la vita, la mia", "TheBlogUp"

Nella segnalazione effettuata ad ognuno dei citati ho altresì riportato le regole per partecipare.