lunedì 31 dicembre 2007

Bravo Sindaco !

Sento ora che il Sindaco di Torino annulla tutti i festeggiamenti previsti per il Capodanno. Concerti in piazza, fuochi d'artificio. Nulla. Il buio e il silenzio pubblico per ricordare Giuseppe Demasi anni 26, ultima vittima della mattanza alla ThyssenKrupp. Bravo Sindaco. Che questo silenzio e questo buio servano a rammentare quella vita e tutte le altre così barbaramente troncate da un omicidio che, come ben scrive Carlo Federico Grosso, è da doversi ritenere doloso.

Auguri 2008

In chiusura d'anno i bilanci rappresentano il prezzo che ognuno deve pagare per dimostrare al mondo quanto ha fatto, detto, costruito, realizzato, portato a termine, chiuso, preventivato, immaginato e chissà che altro. Io tuttavia credo che i bilanci personali debbano rimanere tali, quelli personali ma afferenti alla vita di relazione potranno semmai venire minuziosamente stesi dal prossimo. In chiusura d'anno preferisco quindi guardare a ciò che auspico. Nel 2008 mi piacerebbe poter fare il solo lavoro che son capace: il consulente e analista; mi piacerebbe poter guardare all'uomo che cammina alle spalle senza diffidenza, che l'Alitalia venga davvero gestita da Air France, che Formigoni si faccia vivo non solo per difendere il suo orticello catto-mafioso. Mi piacerebbe vedere morti alcuni pregiudizi sui disabili sì da poterci definire un Paese da imitare (perché non crediamo che all'estero in tema di pregiudizi sia tutto roseo) e mi piacerebbe vedere morti... Alcuni. Cosa pensate? Io intendevo semplicemente riferirmi alla loro morte pubblica ma che Dio conservi loro tutta la protervia, la tracotanza, la becera e sguaiata ignoranza grazie alla quale il mondo ci ha puntato il dito. E riso. Auguri dunque a puttane e intrallazzatori, a comunisti e non ricordando a tutti che ci sono vie di mezzo e che i Giudici, anche nel 2008, non si scordino di punire i mafiosi: qualsiasi giubba vestano. Anche firmata.

lunedì 24 dicembre 2007

Urban X'mas

La musica lontana ha le note di una canzone di Zucchero. La nebbia, mentre scrivo, rende lattiginoso l'insieme di una realtà comunque opaca e distante. Forano il brumoso quadro quelle lucine colorate che si accendono e spengono per nessuno su quel balcone laggiù. E' Natale ma non è il Natale di quando zia Maria mi confidava di aver incontrato Gesù Bambino ansioso di sapere cosa io avrei desiderato. Il Natale dei Bambini è il solo nel quale il dono abbia un senso. L'ultimo degli ambulanti sta ritirando veloce la sue merce e già i netturbini fan capolino per ramazzar via ciò che rimane degli avanzi. Qualcuno cammina curvo a raccogliere qualche frutto e anche quell'ultimo ramo di vischio dimenticato. Ora è finalmente silenzio. Buon Natale.

mercoledì 19 dicembre 2007

Bella Ciao e le Mondine

Quest'anno andranno a Barcellona in aereo mi confida perplesso un collega a proposito dei suoi figli che sono al liceo. Già in aereo. Il discorso è scivolato altrimenti ma io mi son fermato su quell'andare in gita scolastica in aereo. Poveri ragazzi. Io andavo alle grotte di Bossea su un pullman blu ma ciò che non dimenticherò mai era quel cantare a perdifiato "Bella Ciao" sulla strada del ritorno. Ignoravamo il tanto che la canzone popolare porta con sé. Ignoravamo delle mondine e dei partigiani, cantavamo quasi come se quel canto fosse scolpito nel nostro DNA e alla fine, chissà perché, ci trovavamo con gli occhi lucidi. Maschi e femmine.


Ha preso l'avvio ieri un blog che mi piace, si chiama "Mondine 2.0 - Di Madre in Figlia". Lo aggiorna Valeria, una ragazza in gamba e si inserisce in un progetto multimediale che ha lo scopo di raccontare, delle mondine, la loro storia: la storia di donne eccezionali che tramite il film documentario prodotto da Davide Ferrario (l'autore di "Dopo mezzzanotte" David di Donatello 2005) con la regia di Andrea Zambelli, partirà da quelle storie per volgere lo sguardo al molto che ancora c'è da fare in tutela del lavoro e delle donne.

Da non perdere lo spazio musicale su MySpace dove le musiche tradizionali si intrecciano con l’elettronica dei Fiamma Fumana, fondati dall’ex Modena City Ramblers Alberto Cottica.

Chi mi legge, se appena può, dia uno sguardo a quei siti e poi comprenderà perché in aeroporto e men che meno in aereo si può cantare "Bella Ciao"

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sabato 15 dicembre 2007

Soffio di Eterno

Ieri e oggi la RAI si adopera per Telethon. La ricerca e con essa i risultati volti a sconfiggere o almeno limitare i danni causati dalle malattie genetiche è un sogno... Un bel sogno che poco alla volta con l'impegno di ognuno (anche dello Stato) può veder la luce sino a divenire realtà. E' in onore al sogno, a quel sogno, che dedico quanto scrissi nel lontano Giugno 2004:

Tu che sei sogno perchè riesci dipingere il quotidiano colorandolo di fantastico narri di sole e di mare, sorridi alla vita perché l'hai in pugno, la plasmi, la modelli, le dai forma, sostanza, scopo e nella corsa verso il domani mi prendi per mano, dispettoso visino dal monello fare, e mi traghetti verso sponde di luce, spiagge bianche nel cristallino blu dell'amalgama di cielo e mare dove sognatore chiudo gli occhi per sentirti accanto, per avvertire il profumo di eterno: un soffio d'amore che è solitario refolo nel perenne cielo della speranza.

venerdì 14 dicembre 2007

In rigoroso Attenti

"Guarda la Lidia insiste che andiamo da loro a Cavoretto (sulla collina torinese), sai hanno la tavernetta e taanto spazio. D'altronde mia cognata mi ha chiaramente fatto capire che quest'anno il capodanno non possiamo passarlo altrove se non da loro. Io si capisce lascio decidere ad Aldo ma se dipendesse da me ce ne staremmo tranquilli a casa nostra anche se poi si sa alla fine da qualche parte si va. In effetti potrai mica startene solo a casa la notte di Capodanno?" Oh cara signora-delle-balle che ti ho udita stamane in cotanta perla di ragionamento, cerrrto che si può. E' il mio capodanno preferito: ascolto il discorso del Presidente, faccio una normalissima cena e a mezzanotte apro un franciacorta millesimato. Ascolto -ben diffuso- l'inno nazionale in rigoroso attenti, mi commuovo e la sera finisce a coccolare Mao il mio gattone nero. Visto signora-delle-balle che si può?

giovedì 13 dicembre 2007

Santa Lucia

Svegli con l'udito teso per cogliere nel silenzio quel borbottio sommesso e complice, un rumore più forte, risa soffocate e fruscii. Poi di nuovo silenzio. E' il momento. Dagli occhi socchiusi filtra un baluginio tenue. Eccoli nelle loro tuniche bianche, lunga ai piedi una, corta la seconda perché in quel buffo altalenare tra corto e lungo si risolve il senso della loro crescita. Hanno i piedini nudi, il ramoscello in testa, la fascia rossa a vita e la pila perché le candele son pericolose nelle loro manine ancora un poco sgraziate nel muoversi. Portano pane e Nutella e il fratellino impacciato guarda la sorellina per capire come muoversi. La guarderà ancora, la guarderà sempre: per imparare prima, per proteggerla poi. Quando adulti rammenteranno questa piccola concessione alla tradizione, si fermeranno un momento e un sorriso si dipingerà sui loro volti. E' giusto un attimo: appena il tempo del ricordo e poi via incontro alla vita.

mercoledì 12 dicembre 2007

Chiamatemi Intrepido !

Al maestro spirituale Tenzin Gyatso (al secolo meglio e più noto come Dalai Lama), verrà conferita domenica 16 dicembre 2007 la cittadinanza onoraria della città di Torino. Nel 1989 all' "Oceano di saggezza" -così secondo fonti Wikipedia si può tradurre "Dalai Lama"- venne assegnato il Premio Nobel per la pace stante il suo modo non violento di resistere alla Cina e all'occupazione del Tibet sin dal 1949. Dal momento che la Cina ha fatto sapere che sono in serio pericolo le esportazioni dirette alla nostra città di prodotti contraffatti e parimenti sembra che anche gli Involtini Primavera siano a rischio, pare, secondo accreditate fonti cittadine, che la massima autorità spirituale della scuola Gelug, verrà ricevuto dal Consiglio Comunale nella sala rossa del bar gelateria Fiorio dove in modo davvero informale il sommo potrà gustare un buon gelato al Gianduja offertogli dal Sindaco. Allo scopo di non compromettere il delicato equilibrio economico e politico torino-cinese (= torinese), i vertici di Regione e Provincia offriranno dal canto loro un vermouth al vecchio tibetano in luogo non ancora reso noto alla stampa. Taluni mormorano che possa trattarsi dello studio privato di casa Raffestin (marito della Presidente Bresso)...

Dottor Lama, a cerimonie terminate, sarò ben lieto di offrirle una pizza da Eataly e guardi che ardire: lo dico persino qui, alla faccia dei cinesi !!!

martedì 11 dicembre 2007

Warning

Io in fondo sono ricco. Parlo per me ma di certo potrei includere anche buona parte di coloro che talvolta mi leggono. Siamo ricchi a prescindere dal denaro di cui possiamo disporre e sarebbe sciocco far l'elenco delle piccole o grandi comodità di cui amiamo circondarci sino a non poter far a meno di qualcuna o buona parte di queste. Una certa tv di nicchia lontana dai clangori di isole, fratelli o anche solo dallo starnazzare della signora Ventura, ci pone però di fronte un'Italia diversa. Un'Italia che almeno io, colpevolmente, avevo un po' rimosso. Andando dietro ai proclami di chi ci vuole ricchi o anche solo, oggettivamente, vedendo una certa fatua italietta mi ero scordato dei poveri. Di quelli -tanti- che non arrivano a fine mese, di quelli che -come ben scrive Matilde ieri- fanno quei lavori umili che pensavamo relegati ad una certa compagine straniera (che peraltro non sposterebbe di una virgola l'onere sociale). E dunque? Potrebbe valere il motto di J.F.Kennedy: ""Se non riusciamo ad aiutare i molti che sono poveri non riusciremo mai a salvare i pochi che sono ricchi"". La politica interna dell'attuale governo americano sta provando quanto fosse vero quell'assunto. Non emuliamo sempre il peggio di quel Paese. Ravvediamoci per tempo.

lunedì 10 dicembre 2007

Almeno per una volta

Ho visto occhi lucidi descrivere il terrore. L'odore della morte, il grido disperato di chi, cosciente, è cosciente di morire. Lo strazio, la nausea, il vomito di polemiche che seguono sino a voler ribaltare sull'errore umano condizioni di lavoro in realtà degradanti senza alcuna garanzia e senza che qualcuno, sindacati per primi, volesse occuparsi di quanto stava accadendo alla Thyssenkrupp di Torino. Al General Meeting che si terrà il prossimo 18 Gennaio quei grassatori di masse operaie nemmeno faranno un cenno dell'accaduto e noi, tra meno di venti giorni, anche. Incroceremo bicchieri, faremo cin-cin, ci augureremo salute perché fin che c'è quella... Già, fin che c'era quella a sostenere ritmi di dieci, dodici ore di lavoro da parte di quei poveretti, le loro famiglie potevano sperare in qualche soldo. Non dimentichiamoci di loro, davvero, almeno per una volta.

venerdì 7 dicembre 2007

Elegia all'Io

Tu che sfogli il giornale come se ogni pagina fosse di tale lordura da doverla gettare con disgusto alla sinistra e non pago dai ancora un colpo alla poveretta perché lì stia e mai osi alzarsi. Tu che parli al telefono cellulare senza provare un moto di vergogna nel mettere a parte chi ti sta attorno di dati e cose che mai, diversamente, ti sogneresti di rivelare, anzi, tu sei di quelli che tosto hai fatto togliere il tuo nome dall'elenco telefonico "perché si sa... La privacy". Tu che ti compiacci nel tirar dritto perché non c'è questua che possa intenerirti il core giacché codesti parassiti li manderesti tutti non so dove ma di certo lontano dal tuo augusto sguardo. Tu che non devi chiedere perché ordini, non vieni sfiorato dall'alito del dubbio perché dalla tua hai la forza della certezza e che forse appartieni alla schiatta di coloro che col vessillo nazionale si puliscono il viso (che tanto l'uno o l'altro sempre uguali sono), tu, sìsì proprio tu: sei un poveretto che crede di poter scrivere l'elegia all'Io mentre in verità incespica nel leggere. Tu fai molta pena ma ciò che più mi fa sorridere è che pensi io ti stia guardando con ammirazione.

martedì 4 dicembre 2007

I Blog

Prima di tutto mi scuso verso quei lettori, quantunque pochi, che dovessero aver provato un moto di delusione nel veder fermo per qualche giorno questo blog. Se c'è cosa che odio è vedere dei blog fermi, abbandonati, o svogliatamente proseguiti con aggiornamenti idioti pur di dire "ci sono". I blog quale proiezione del proprio io che, alla resa dei conti della costanza e dell'impegno, si rivolvono in miserrimi fallimenti.

Altra cosa è l'interpretazione del blog quale moderno diario nel quale la chiave di accesso, un tempo velatamente nascosta con la segreta speranza venisse trovata, è davvero lì alla portata di chiunque sappia scoprire questo o quell'angolo.

Anche la scrittura quindi è venuta mutando in una metamorfosi che l'ha vista assurgere se non a vette di lirismo, di certo a un eloquio non così simile al parlato quotidiano che, per contro, è ancora e sempre utilizzato nel tema stiracchiato dal titolo improbabile assegnato dall'insegnante talvolta anch'egli stanco e svogliato come i suoi studenti.

Chi apre un blog e lo aggiorna con costanza si ritaglia invece un angolo in cui stile, modo e criterio di esposizione (nonché certamente i contenuti), procura un numero di lettori più o meno vasto che spinge l'autore nella giusta direzione del far meglio: del non deludere chi lo legge. Il circolo che si crea -tutt'altro che vizioso- altro non fa che favorire la nascita di amicizie tra persone con identità di vedute, quelle che siano e ciò, in ultima analisi e contrariamente ai soliti benpensanti da quattro soldi, è la prova come la rete funga da catalizzatore più che da detonatore di vizi, manie e perversioni.