Non dicesti una parola, solo, appena prima di salutarmi, mi porgesti una rosa. Perché, ti domandai curiosa di sentire quel volevo sentire ma tu ti limitasti a sorridere. Quel sorriso che ti vidi tante volte mentre anche gli occhi ti sorridevano. Erano gli anni nei quali il presente è eterno, piccola presunzione della giovinezza. Speravo facessi il gesto di baciarmi offrendomi modo per respingerti sdegnosetta salvo, vedendoti deluso, baciarti io ma tu ti limitasti ad accarezzarmi i capelli, gli occhi gentili, il sorriso malinconico. Sento ancora la tua mano mentre ora, quella rosa, è qui accanto a me, perduto il colore e svanita la linfa come perduto e svanito nell'ombra del passato è il ricordo di una sera ma non di un amore.
Me ne rimango lì impalato e capisco che ora dovrei baciarti ma non ne ho il coraggio, troppi no che mortificano qualche sì che non gratifica. Temo di essere un'annotazione a margine all'agenda del tuo sentire e ho paura, tu mi scoppi dentro e quando ti guardo lo stomaco si chiude. Se ti abbracciassi ora ti toglierei il respiro mi limito quindi ad accarezzarti i capelli e sento, mentre li accarezzo, che ti sto perdendo. Mi guardi in modo strano mentre sorreggi lieve quella rosa, chissà cosa pensi in questo silenzio che dura un attimo nel tempo ma è l'eternità nella mia memoria che ti imprime mentre chiudi adagio la porta. Sento ancora i tuoi capelli ed il loro profumo... Gli anni non cancellano il ricordo di una sera e vivo è il rimpianto di un amore perduto.
giovedì 14 febbraio 2008
Una sera... Un Amore
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1 commento:
come sempre, grazie Fabrizio per la tua docezza, eleganza e... quel fondo di tristezza che l'amore non nega mai...
cordialità.
roberto
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