giovedì 14 febbraio 2008

Una sera... Un Amore

Non dicesti una parola, solo, appena prima di salutarmi, mi porgesti una rosa. Perché, ti domandai curiosa di sentire quel volevo sentire ma tu ti limitasti a sorridere. Quel sorriso che ti vidi tante volte mentre anche gli occhi ti sorridevano. Erano gli anni nei quali il presente è eterno, piccola presunzione della giovinezza. Speravo facessi il gesto di baciarmi offrendomi modo per respingerti sdegnosetta salvo, vedendoti deluso, baciarti io ma tu ti limitasti ad accarezzarmi i capelli, gli occhi gentili, il sorriso malinconico. Sento ancora la tua mano mentre ora, quella rosa, è qui accanto a me, perduto il colore e svanita la linfa come perduto e svanito nell'ombra del passato è il ricordo di una sera ma non di un amore.

Me ne rimango lì impalato e capisco che ora dovrei baciarti ma non ne ho il coraggio, troppi no che mortificano qualche sì che non gratifica. Temo di essere un'annotazione a margine all'agenda del tuo sentire e ho paura, tu mi scoppi dentro e quando ti guardo lo stomaco si chiude. Se ti abbracciassi ora ti toglierei il respiro mi limito quindi ad accarezzarti i capelli e sento, mentre li accarezzo, che ti sto perdendo. Mi guardi in modo strano mentre sorreggi lieve quella rosa, chissà cosa pensi in questo silenzio che dura un attimo nel tempo ma è l'eternità nella mia memoria che ti imprime mentre chiudi adagio la porta. Sento ancora i tuoi capelli ed il loro profumo... Gli anni non cancellano il ricordo di una sera e vivo è il rimpianto di un amore perduto.

1 commento:

Anonimo ha detto...

come sempre, grazie Fabrizio per la tua docezza, eleganza e... quel fondo di tristezza che l'amore non nega mai...
cordialità.
roberto