martedì 17 febbraio 2009

Meglio in compagnia

Dacché il Regno di Sardegna venne ceduto ai Savoia -e siamo agli inizi del 1700- che già contavano sul principato del Piemonte, molti e assai più di quanti sulle prime appaiano, sono i tratti che via via, nel tempo, hanno accomunato piemontesi e sardi. Quasi a costruire un denominatore comune che vuole i piemontesi taciturni, pervicaci, dal carattere un poco chiuso, stretti là nelle loro montagne con una cucina di terra e tanta voglia di farcela da soli. I sardi: taciturni, pervicaci, dal carattere molto chiuso, stretti là nella loro isola e nelle loro montagne con una cucina di terra e tanta voglia di farcela da soli.

"Meglio solo" pare dunque essere il motivo che lega sardi a piemontesi e da soli, zitti, zitti hanno fatto l'Italia. Venendo ai giorni nostri hanno messo insieme un pugno di altre cosette che senza dubbio connotano un certa concretezza nel fare più che il nulla sostenuto dalla vacuità dell'eloquio, tratto quest'ultimo non certo loro confacente.

"Meglio solo" o, per dirla in sassarese: "Mégliu soru", deve però non esser parso più strada da doversi seguire. Coloro che al nulla di un vacuo dire han deciso di affidare la disperazione di un lavoro in forse o di un'occupazione di là a venire han scelto il "Meglio in compagnia" tradendo storia, tradizione e anche un po' di quanto caparbiamente i loro avi hanno costruito. Via dunque alla costruzione di Capriccioli 1 e 2, "venghino signori palazzinari, venghino" e non temano coloro che paventano la disoccupazione: troveranno ancora parole, tante, di conforto e una Social Card da 40 Euro al mese. Forse.

giovedì 5 febbraio 2009

Undici minuti di troppo

Ogni Paese affronta gli accadimenti che scuotono le coscienze secondo il grado di maturità e quindi civiltà che negli anni e attraverso il lento quanto inarrestabile processo di crescita, ha maturato. Venendo, meno in generale, al nostro Paese, la certezza di vivere in una Repubblica nemmeno delle banane il cittadino italiano medio l'ha -tra il resto- potuta acquisire lo scorso 3 Febbraio quando, apprestandosi a vedere e sentire il notiziario nazionale più importante del giorno (mi riferisco al TG1 delle 20), ha verificato come questo, per oltre il 35% del tempo a sua disposizione abbia messo in onda tutta una serie di Servizi ampiamente di parte sul dramma che una famiglia di questo Paese vive da oltre diciassette anni.

Undici minuti e quarantuno secondi di troppo rispetto al silenzio che si dovrebbe al contrario imporre chi dopo aver da tempo e fin più del dovuto: illustrato, informato, detto, spiegato e Vespato (al dr. Vespa va infatti riconosciuta la grande capacità divulgativa del nulla, da qui il neologismo) tutto quanto necessitava, lascia ora che ognuno di quei cittadini si possa costruir da sé una personale, intima opinione. Ciò almeno è quanto avverrebbe in un Paese serio, democratico e modernamente organizzato.

Peggio. Si apprende stamane dai sottosegretari-macchiette che il Presidente del Consiglio ieri -tra un'ingiuria, lui che poverino il dialogo lo cerca ma son sempre gli altri ad attaccarlo (!) e l'altra- avrebbe affermato con la mascella volitiva e il fare pacato ma suadente di chi formula proposte alle quali è difficile non aderire, che proporrà un decreto volto ad anticipare il disegno di legge sul testamento biologico (quest'ultimo a gran forza richiesto anche dalla Presidenza della Repubblica attenta e come sempre pronta a far proprie le istanze sociali del Paese).

Strano Paese questo che presta il fianco a Stati che pur nella loro sovranità sdoganano individui dal credo nazista, approva norme che favoriscono la vendetta personale, abilita le ronde cittadine (quest'ultime tuttavia non armate), favorisce la delazione, invoca la sicurezza (!) là ove impedisce l'intercettazione telefonica ma nel contempo sottrae finanziamenti alle forze di polizia... Strano? Beh non molto se si considera che, come detto, non è paragonabile perfino con una Repubblica delle banane.