domenica 6 gennaio 2008

Figlio del Vento

...Del 3.12.'04.

Guardi giù, scendi di qualche metro ma poi un refolo e via sempre più su fino a tendere gli ultimi metri di quel filo che ti tiene legato a noi. Il vibrare della carta schiaffeggiata dal vento, le bacchette di legno flesse sino al lamento quando all'improvviso al comando di un pilota fantasioso, ruoti un poco su te stesso e scendi virando veloce ma poi di nuovo là a puntare verso il blu. Spezzato il filo, affrancato dall'obbligo di essere parte dello schema terreno sei ora figlio felice di un vento sconosciuto. Sei aquilone ma sei soprattutto libero.

8 commenti:

Anonimo ha detto...

Bello...
si "sente" il vento...

Anonimo ha detto...

è solo un filo, ma quanto è difficile romperlo.

Anonimo ha detto...

Io adoro gli aquiloni e ne ho perfino comprato uno recentemente...la sensazione di libertà che ti trasmette ti riempie di gioia.
Felice giornata, Fabrizio

Anonimo ha detto...

...e io ho un filo supplementare per tenere sia l'aquilone che Ennebì ;-)

Fabrizio Zanelli ha detto...

@Massim., che quel filo sia sempre forte forte e grazie per il quadro che hai dipinto.

Anonimo ha detto...

Posso dire che una lacrima è scesa?
questo dilatare il tempo e renderlo eterno è... sublime.

grazie!

Fabrizio Zanelli ha detto...

Grazie "anonimo" del tuo apprezzamento. Mi sarebbe però ancor più piaciuto sapere chi ringraziare...

Anonimo ha detto...

bellissimo post.Penso sottolinei lo spirito libero che è in te.
Ho visto i tuoi commenti da Luigi e HP collegati al tema della "partenza".
Ho alcune opinioni differenti dalle tue ma ciò che ha importanza per me è la coerenza che dimostri e quanto ti appassioni alle cose.
Dimenticavo, sono Laura e ci siamo conosciuti dal blog da cui proveniamo.
Ciao Fabrizio, se vorrai farmi visita, per me sarà un piacere (ora sono qui: http://pensieriemozioniparole.splinder.com/