lunedì 14 gennaio 2008

Ma quando inizia Sanremo?

Se c'era un nome che riusciva quasi a infondere speranza di eternità pronunciato al capezzale del mai troppo compianto Norberto Bobbio, era quello di Silvio Berlusconi. Era infatti sufficiente bisbigliarne il nome perché il mai troppo compianto filosofo avesse un sussulto. Era il 1994 quando scrisse fra il resto su La Stampa (10 Febbraio): ""Non ha precedenti in Paesi democraticamente più maturi del nostro una tendenza all’unificazione del potere politico col potere economico e col potere culturale attraverso il potentissimo strumento della televisione..."" Chissà dunque come accoglierebbe oggi, di quel figuro, la serafica proposta di mettere da parte la proposta di legge sulla riforma tv pena il decadere del dialogo su la riforma elettorale. Un simpatico baratto volto a non turbare alcuno dei suoi interessi.

Possibile si chiedeva Bobbio che gli italiani non capiscano e non reagiscano? E' possibile Professore perché anche oggi vi sono italiani che di fronte a quella proposta non battono ciglio e si chiedono quando inizierà Sanremo.

8 commenti:

Anonimo ha detto...

Gli italiani non reagiscono... Povero Bobbio, nella sua casa di via Sacchi me lo immagino allibito a guadare in tv la nascente (Forza)Italia del '94.
Riguardo al "baratto" sulla riforma tv non mi stupisco più dei Veltroniani...
Provo solo una delusione che si rinnova di volta in volta. Chissà perchè poi. Devo smetterla di pensare al centro-sinistra come a un qualcosa di onestamente... di sinistra?
Mah, anche solo di "onestamente" basterebbe.

Anonimo ha detto...

La reazione dell'ometto politico era ovvia. E d'altronde se ad inizio legislatura la maggioranza avesse approvato, come doveroso, le leggi su cnflitto di interessi e Gentiloni, la trattativa non ci sarebbe stata. Sono sicuro che la realpolitik cosiddetta si trasformerà in un ulteriore cumulo di "monnezza" avvelenata e mefitica.
Ed hai ragione: è umiliante che non si capisca che non è faziosità ma che al di là delle idee politiche di ciascuno qui si discute di libertà, democrazia e senso civico ed istituzionale.
luigi

Anonimo ha detto...

già tutto smentito e digerito. fosse facile così dimenticare la monnezza di Napoli.

Alberto ha detto...

Sì, Matilde, smentita. Però vedremo se questa legge che Berlusconi ha chiamato "criminale" verrà approvata.

Anonimo ha detto...

Temo solo non ci sia nulla di nuovo all'orizzonte...le aperture e il dialogo non erano, ovviamente, che un'altra stagione di scambi per reggere con le stampelle tutto il sistema.
Altro che qualunquismo: tutti uguali e d'accordo, è verissimo, il popolo bue e fesso e loro a farcela in testa :(

Che sconforto
Irene

Anonimo ha detto...

io ho scarse qualità, scarsa cultura, ma...
Mi chiudo a riccio, piango davanti ad una bella foto, un tramonto, ascoltando uno struggente Albinoni, per un bel film o libro, guardando gli occhi di mia moglie... le azioni semplici, che mi dicono: "sei vivo!"
vivo in un guscio di noce...
E' sbagliato, vero?

Fabrizio Zanelli ha detto...

@Robi, Non è affatto sbagliato e del resto fai quello che facciamo tutti, di fronte a ciò che ci intenerisce. Poi, però, dal riccio si esce, si prende un treno che viene abolito, un aereo dove il costo del biglietto non copre nemmeno il costo del volo, si va a prendere il figlio a scuola dove gli insegnanti sono mal pagati e occorre farsi breccia tra gli spacciatori, si prende benzina e questa costa come in pochi altri Paesi europei, si compra la carne ma, si sa, questa è ricca di estrogeni, si compra... Più nulla perché nel frattempo lo stipendio s'è volatilizzato e il mutuo cresce e l'assicurazione anche. Non parliamo infine di procreazione assistita, ricerca sulle cellule staminali e tutto l'alveo che ruota attorno al clero perché, si sa, non può venir messo in discussione...

Anni fa andai in Spagna e mi stupii di vedere treni modernissimi accanto a treni sì vecchi ma puliti perché i passeggeri erano educati. I treni belli costavano come i nostri ma arrivavano puntuali in stazioni modernissime. Insomma la sensazione che ne trassi è che il livello generale di qualità della vita fosse lievemente migliore del nostro e del resto, in quel Paese, alla chiesa e i suoi rappresentati viene risposto per le rime quando occorre.

Perché vedi Robi, passi rubare, ma c'è un limite; passi lasciarsi condizionare, ma c'è un limite. In altre parole passi esser coglioni ma c'è un limite. Poi chiudiamoci pure a riccio. Dopo però.

Anonimo ha detto...

grazie! hai ragione ma... il senso d'impotenza, di frustazione, di rabbia è così forte che è stato quasi inevitabile chiudermi a riccio.
Le tue parole, sono come quelle di Gino Strada (con cui ho avuto uno scambio di mail) ti fanno venire un pò più di rabbia, rabbia sana intendo.
grazie ancora!