venerdì 14 dicembre 2007

In rigoroso Attenti

"Guarda la Lidia insiste che andiamo da loro a Cavoretto (sulla collina torinese), sai hanno la tavernetta e taanto spazio. D'altronde mia cognata mi ha chiaramente fatto capire che quest'anno il capodanno non possiamo passarlo altrove se non da loro. Io si capisce lascio decidere ad Aldo ma se dipendesse da me ce ne staremmo tranquilli a casa nostra anche se poi si sa alla fine da qualche parte si va. In effetti potrai mica startene solo a casa la notte di Capodanno?" Oh cara signora-delle-balle che ti ho udita stamane in cotanta perla di ragionamento, cerrrto che si può. E' il mio capodanno preferito: ascolto il discorso del Presidente, faccio una normalissima cena e a mezzanotte apro un franciacorta millesimato. Ascolto -ben diffuso- l'inno nazionale in rigoroso attenti, mi commuovo e la sera finisce a coccolare Mao il mio gattone nero. Visto signora-delle-balle che si può?

7 commenti:

Unknown ha detto...

Si può, si può.....eccome se si può!!
E inoltre, pensa con i botti i miei poveri micioni e la nostra Piccola...impazzirebbero! silvia56

Anonimo ha detto...

Il piu' bel Capodanno, lo scorso anno, io e lui soli, accovacciati in un divanetto piccolo piccolo, dopo una cena quasi normale (quasi perche' c'era il cotechino... strappo alla regola della ferrea dieta dell'atleta), in un piccolo appartamento del quale eravamo ospiti, ma ci sentivamo a casa. La fatica di tenere gli occhi aperti fino a mezzanotte per aprire un piccola bottiglia di spumante, il brindisi, poi a nanna, pronti l'indomani per una nuova giornata di allenamento, che non conosce Feste. La mattina dopo, alle 9.30 sulle piste di fondo, il silenzio, la neve che ovatta tutto, e sulle piste solo loro, gli atleti, quelli veri, quelli ai quali la passione per uno sport muove il cuore e fa sopportare fatiche per altri impensabili. Che spettacolo.

matilde ha detto...

che ognuno lo inizi a modo suo, l' importante è poi tracorrerlo con la pace nel cuore.

Anonimo ha detto...

Ho passato ogni genere di capodanni: belli (io e lei al Colle della Maddalena ad osservare i fuochi su Torino), brutti, assurdi (nel bel mezzo della nebbia in una frazione sperduta del Lazio)... ma al discorso del Presidente non ci si rinucia mica!
L'unica volta che me lo sono perso ero a Oslo. Imposibilitato a sentirlo me lo sono fatto da solo imitando la voce nasale di Oscar Luigi Scalfaro.
(ho anche calcato un po' la mano immaginando una destituzione di Berlusconi e la mia nomina a reti unificate come nuovo presidente del Consiglio dei ministri...)
Solo per l'imitazione ho rischiato l'espulsione dal territorio norvegese a vita... :-)

Anonimo ha detto...

Avevo lasciato un commento: forse ho sbagliato qualcosa. Comunque, volevo dire che è molto difficile far capire la propria autonomia mentale ed intellettuale. E non è voglia disolitudine ma solo capacità di star bene con se stessi, ciò che qualche volta fa rifuggire riti scontati e magari noiosi o peggio ipocriti.
Luigi

Fabrizio Zanelli ha detto...

@Silvia, grazie della visita! Mao invece non ha paura (incosciente). Quandi sono i tuoni esce a vedere cosa c'è... E' proprio tonto.

@Anna, un tempo, quand'ero meno pigro anch'io andavo a sciare il primo dell'anno edevo dire che era vero sciare. Circa il capodanno trascorso con la persona cara beh... :-)

@Massim., mi fa piacere che anche tu voglia scoltare il discorso del Presidente che, quando impossibilitato, ho sempre registrato

@Luigi, hai sintetizzato al meglio (secondo norma) il mio pensiero.

Vale ha detto...

Capodanno è la festa più angosciosa che ci sia...