giovedì 13 dicembre 2007

Santa Lucia

Svegli con l'udito teso per cogliere nel silenzio quel borbottio sommesso e complice, un rumore più forte, risa soffocate e fruscii. Poi di nuovo silenzio. E' il momento. Dagli occhi socchiusi filtra un baluginio tenue. Eccoli nelle loro tuniche bianche, lunga ai piedi una, corta la seconda perché in quel buffo altalenare tra corto e lungo si risolve il senso della loro crescita. Hanno i piedini nudi, il ramoscello in testa, la fascia rossa a vita e la pila perché le candele son pericolose nelle loro manine ancora un poco sgraziate nel muoversi. Portano pane e Nutella e il fratellino impacciato guarda la sorellina per capire come muoversi. La guarderà ancora, la guarderà sempre: per imparare prima, per proteggerla poi. Quando adulti rammenteranno questa piccola concessione alla tradizione, si fermeranno un momento e un sorriso si dipingerà sui loro volti. E' giusto un attimo: appena il tempo del ricordo e poi via incontro alla vita.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Attimo stupendo e tenero a cui cercare di ispirare la propria vita.
E' un bellissimo post caro Fabrizio.

Anonimo ha detto...

Che brivido. Grazie Fabrizio.

Anonimo ha detto...

Bello!
Dimostrazione di come in poche righe si può accompagnare chi legge a condividere delle emozioni che, magari proprio come in questo caso, hanno fatto parte di noi.
Complimenti Fabrizio, seguo questo blog da quando è nato e devo dire che con il passare dei mesi sta diventando sempre di più un angolo accogliente e piacevole in cui mi piace tornare.

Fabrizio Zanelli ha detto...

Massimiliano, Anna e Luigi... Che dire? mi confondete. Grazie, grazie infinite !