venerdì 7 dicembre 2007

Elegia all'Io

Tu che sfogli il giornale come se ogni pagina fosse di tale lordura da doverla gettare con disgusto alla sinistra e non pago dai ancora un colpo alla poveretta perché lì stia e mai osi alzarsi. Tu che parli al telefono cellulare senza provare un moto di vergogna nel mettere a parte chi ti sta attorno di dati e cose che mai, diversamente, ti sogneresti di rivelare, anzi, tu sei di quelli che tosto hai fatto togliere il tuo nome dall'elenco telefonico "perché si sa... La privacy". Tu che ti compiacci nel tirar dritto perché non c'è questua che possa intenerirti il core giacché codesti parassiti li manderesti tutti non so dove ma di certo lontano dal tuo augusto sguardo. Tu che non devi chiedere perché ordini, non vieni sfiorato dall'alito del dubbio perché dalla tua hai la forza della certezza e che forse appartieni alla schiatta di coloro che col vessillo nazionale si puliscono il viso (che tanto l'uno o l'altro sempre uguali sono), tu, sìsì proprio tu: sei un poveretto che crede di poter scrivere l'elegia all'Io mentre in verità incespica nel leggere. Tu fai molta pena ma ciò che più mi fa sorridere è che pensi io ti stia guardando con ammirazione.

4 commenti:

gobettiano ha detto...

Eccomi a farti un saluto. Ho anche variato l'URL del tuo blog.
Non mi è chiaro e me ne scuso il "sogetto" cui ti riferisci con elegante, sferzante durezza. Personalmente mi vengono in mente alcuni personaggi che sarebbero adatti a ricevere il tuo post.
A presto.
Un abbraccio
Luigi

Anonimo ha detto...

OH Fabrizio è come un'elegia moderna, magnifica veramente magnifica! La posso portare ai miei alunni?...anche loro hanno bisogno di capire...ciao carissimo amico...Carmela

Fabrizio Zanelli ha detto...

@Luigi, carissimo, che piacere mi fai !!!! Il soggetto? Oh nessuno nel vero senso del termine. Del resto è sufficiente prendere un treno per Milano tutte le mattine per incontrarne a vagonate

@Carmela, oh ma sicuro. Ne sarei onoratissimo ! Un abbraccio :-)

Anonimo ha detto...

Innanzitutto, caro Fabrizio, permettimi un piccolo pensiero fuori tema, semplicemente per scusarmi del colpevole abbandono di questi ultimi giorni. Ora mi sono "rimessa a pari" e ho letto delle novita', quindi da ora in poi eccomi qui, dove tu ci sei.

Cio' detto, son tornata a prendere il treno + metropolitana + autobus per tre giorni la scorsa settimana, dopo lungo tempo. Beh, non so se compiacermi o disperarmi nel constatare che, pur se su tratte completamente diverse e aziende di trasporto pure diverse, il comportamento della specie umana si replica sempre. Mi auguro anche in bene.

Un abbraccio.