mercoledì 26 marzo 2008

Cina 1 Italia 0

Erano i primissimi giorni del 2006. La Stampa riporta in prima pagina la decisione degli Stati Uniti di spostare la cerimonia di consegna degli Oscar per non sovrapporsi alle Olimpiadi Invernali di Torino che si sarebbero inaugurate di lì a poco. Su Radio3, la rubrica "Prima pagina" che -di primo mattino- prevede il commento agli articoli di prima pagina dei maggiori quotidiani, era in quel periodo condotta da Oscar Giannino. Al tono di annoiata ironia con cui il Giannino osservò che quello de La Stampa era forse un eccessivo orgoglio cittadino, feci eco, chiamandolo, nel chiedergli se -in realtà e circa le Olimpiadi- non stessimo invece assistendo a una mancata occasione di orgoglio nazionale. Il coglioncello fece un lungo giro di parole per spiegare come le Olimpiadi non fossero state in realtà volute dal Paese e che pertanto... Bla bla bla e bla. Rammentando il commento televisivo alla cerimonia di apertura dei giochi da parte soprattutto di Franco Bragagna che con buona evidenza venne pagato in ragione delle cazzate dette e del loro numero (non taceva nemmeno sugli inni) in uno al fatto che la cerimonia di accensione della fiaccola non solo non venne trasmessa in diretta ma nemmeno in differita e appena appena a margine del delitto di turno da parte dei vari telegiornali, mi vien da pensare che Giannino avesse tutto sommato ragione e che, in definitiva, alla Cina e alle sue autorità va almeno riconosciuto un sentimento Nazionale non certo simile al nostro.

____
Rimanendo in argomento, colgo il suggerimento di Irene e aggiungo volentieri l'appello lanciato da Vittorio Zambardino sul suo blog: Giocatevi l'accredito.

3 commenti:

Vale ha detto...

Sarebbe bello che gli atleti manifestassero contro la repressione...

Anonimo ha detto...

Ricordo bene qui giorni, vissuti quasi con commozione per un torinese esule. Io che pompavo a più non posso con chiunque in grande evento e mi sentivo rispondere cose tipo "ci sono le Olimpiadi?". I mass media quasi ingnorarono che stavano cominciando, quasi ignorarono la prova di forza e di ranscita straordinaria di una città che volevo confrontarsi con il mondo intero tramite quell'evento.
La consolazione?
Le olimpiadi di Torino sono state un successo riconosciuto da tutto il mondo (compresi i Francesi!), c'è chi ha parlato delle migliori mai organizzate.
Tutto il mondo ora conosce Torino e quando qui a Roma incontro un americano o un francese gli dico sempre con orgoglio che sono di Torino. E sapete cosa mi sono sentito rispondere: "Oh Turin! La plus belle ville d'Italie!"
Forse qualcuno avrà notato il mio petto gonfiarsi... ;-)

Fabrizio Zanelli ha detto...

...E i miei occhi inumidirsi.