sabato 22 marzo 2008

La fatal Novara

Per quanto la città di Novara rappresenti il mio domicilio professionale (risiedo a Torino) da oltre un quarto di secolo e per quanto, alla fin fine, ciò che mi unisce a quella città e ai suoi residenti, tra i quali annovero molti cari amici e in ambito blog, la cara Irene, sia un sentimento di affetto profondo quasi da "nativo", confesso di non capire il sentire comune della città e della provincia. Coma ha fatto la città, continuo a chiedermi da anni, a lasciarsi sfilare da sotto il naso una delle aziende che più hanno contribuito a portare alto il nome di Novara in Italia e nel mondo: la Banca Popolare di Novara? Come è possibile che l'altra azienda cittadina anch'essa nota ogni dove: l'Istituto Geografico De Agsotini abbia, negli anni in cui BPN entrava a far parte dell'orbita Banca Popolare di Verona (sua antica rivale e indegna concorrente) e cioè nel 2003, abbia messo a punto l'acquisto di Toro Assicurazioni quando forse a parità di costo avrebbe potuto mantenere la "novaresità" di BPN (e il suo patrimonio artisitico) con oggettivi ritorni se appena avesse provveduto a far fuori un management imbelle voluto dall'ancor più imbelle Presidente Lombardini? E come è possibile che di fronte alla perdita non solo economica che la città ha subito ma altresì di occupazione, oggi, e dopo mille manifestazioni a suo tempo tenutesi contro Malpensa da parte degli abitanti del luogo e non solo, oggi, ripeto, circa la venuta al pettine del nodo di quella cattedrale del deserto, vero buco nero di cifre astronomiche a suo tempo spese (vero on. Burlando?) -oltreché di bagagli- nessuno batta un colpo e anzi si riveli fin preoccupato per la perdita di posti di lavoro. Già perché i posti di lavoro direttamente e indirettamente persi da BPN non contano vero? E l'alta velocità? A cosa serve oggi piangere perché non c'è un Eurostar AV che si fermi a Novara quando a suo tempo la città si manifestò contraria al transito della TAV?

2 commenti:

Vale ha detto...

Quante contraddizioni...

Anonimo ha detto...

Caro Fabrizio, ho letto solo ora il tuo messaggio. E' sera e parto domani alle 7. Putroppo queste feste tra una cosa e l'altra non sono state poi così tante lunghe, ma forse quando si sta bene in un posto è sempre così.
Spero però di poter trovare finalmente l'occasione di incontrarti presto. E' una cosa a cui tengo e che succederà.
Un caro saluto e grazie del pensiero.