lunedì 20 agosto 2007

Quante parole noi

Nel relitto del palazzo ex sede della Deutsche Bank a New York scoppia un incendio e disgraziatamente muoiono due pompieri. Questa la notizia. I commentatori delle varie testate giornalistiche non si soffermano sulle ragioni che -in sei anni- non hanno ancora consentito né la demolizione del palazzo danneggiato e inagibile dopo l'attentato del 11 settembre 2001, né la rimozione delle macerie considerate pericolose e dannose per la salute stante l'elevato tasso di amianto. Se mai analoga "dimenticanza" fosse occorsa nel nostro Paese darebbe ora stura a polemiche infinite, palleggi di responsabilità, interpellanze governative, chieste le dimissioni del Governo in carica, Enea e Arpa sotto accusa, Mastella minaccerebbe apparentamenti obliqui, Casini chiederebbe al Cavaliere di prendere posizione, il Cavaliere direbbe che il leader di Forza Italia è lui (non c'entra ma lo direbbe), Bossi direbbe che lui l'aveva detto (cosa?) e infine Prodi scuoterebbe il testolone dicendo che ora il Governo porrà rimedio.

Tutto questo accadrebbe e forse fin di più. In America? Oh nulla: Bonnie Bellow portavoce dell'Environmental Protection Agency si è limitata a dire che l'incendio si è sviluppato al 17esimo piano del palazzo, che non era ancora stato completamente ripulito dalle macerie contaminate e tossiche. Punto.

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