Quando si dice la combinazione. Ieri sera, fermo sulla linea di testa al semaforo di corso Moncalieri all'altezza della Gran Madre (per chi non conosce Torino = fermo ad un incrocio molto trafficato), una ragazza con un velo di semplice quanto elegante trucco da clown inizia a lanciare in aria dei birilli per quel che avrebbe dovuto essere un improvvisato numero per giocolieri. Una ragazza ferma sulla sponda del corso attende il verde per attraversare mentre all'altra i birilli, ahimé, continuano a cadere.
E' visibilmente imbarazzata e contrariata quando la ragazza che inizia ora ad attraversare le fa un cenno come dire "non sempre le cose vanno come devono". Non si parlano ma, grazie a quell'intesa di cenni ed espressioni, ridono allegre entrambe. Io ho un euro che mi rimane in mano perché la ragazza-giocolliere, per una sua corretta etica, dal momento che il numero non le è riuscito come avrebbe dovuto, non passa a chiedere oboli.
E' evidente che non si può generalizzare tra chi con tracotanza pretende denaro per una prestazione non richiesta e l'esempio citato ma la norma se emanata non fa distinzione alcuna e il piano sul quale risiedono tanto coloro che lavano i vetri quanto quelli che si esibiscono in qualche modo, è il medesimo. Allora ripeto il monito di attenzione perché massificare e generalizzare impedendo, vietando e mortificando, impedisce e mortifica lo stato di diritto quando non anche l'arte.
giovedì 30 agosto 2007
Attenti al troppo divieto
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1 commento:
L'ho vista anche io al semafero della Gran Madre l'ultima volta che sono stato a Torino!
E' riuscita a non far cader ei birilli però ;-)
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