mercoledì 7 ottobre 2009

E venne il Super Pares


Scrivo queste poche righe senza sapere quale potrà essere la decisione della Consulta in merito al cosiddetto Lodo Alfano. Le scrivo cercando di moderare tanto l'impeto quanto la rabbia. Rabbia -sia chiaro- non per esser dovuti scender tanto in basso nella scala dei valori e degli ideali ma per quanto m'è toccato sentire.

Non posso commentare la tesi dell'avvocato Ghedini che vuole tra il resto la disomogenea applicazione della norma ancorché di questa (la norma) non venga meno la validità erga omnes. E' senza dubbio una tesi ardita che vorrei poter conoscere nel dettaglio. Mi trova invece più d'accordo quando sostiene che il congelamento dell'iter giudiziale (senza quindi il rischio che il reato cada in prescrizione) e la sua non ricorrenza (si applica solo una volta e quindi qualora la carica venisse rieletta dovrebbe sottoporsi al giudizio) non sottraggono alcuno degli obblighi che un inter giudiziario comporta. Nulla di ciò, onestamente, mi piace sul piano etico ma finisce qui perché mi sentirei di avallare la tesi sul piano squisitamente costituzionale.

Ciò che invece mi ha provocato numerosi conati di vomito è stato sentire l'avvocato Pecorella dire testualmente ""...la nuova legge elettorale fa del Presidente del Consiglio un unico organo eletto direttamente dal popolo riconducibile alla sovranità popolare..."" Al riguardo ha anche sostenuto ch'egli possa venir considerato, rispetto agli altri ministri, un: "primus super pares". Ora che il cursus honorem dell'avvocato Pecorella lasci chiaramente intendere come la sua visione del diritto pubblico sia per l'appunto solo sua al punto che con candore anche politico ebbe a dire (9.10.2004): ""È vero, sono state fatte leggi funzionali a determinati processi. Abbiamo fatto il lodo Schifani, poi dichiarato incostituzionale e che in effetti in qualche parte lo era, per consentire a Berlusconi di governare"" è un fatto. Che tuttavia la scorsa notte, non visto, egli abbia modificato l'impianto Costituzionale, mi permetterei di dubitare.

Pertanto è bene per tutti rammentare che:
- il Presidente della Repubblica (e solo lui) nomina il Presidente del Consiglio dei Ministri e, su proposta di questo, i Ministri (2 comma dell'art. 92 della Costituzione italiana);
- il Presidente del Consiglio dei Ministri (o Primo Ministro ma certamente non "premier" come viene erroneamente chiamato) è un "Primus Inter Pares" 'primo fra pari' e ciò perché è il Capo dello Stato che lo rende tale tra i ministri ch'egli andrà a scegliere. Il Primo Ministro, avvocato Pecorella non è riconducibile ad alcuna volontà popolare.

Se sciolte queste Camere il Presidente volesse dare un mandato esplorativo alla formazione di un nuovo Governo a Tremonti ovvero a Fini ovvero a Calderoli (guardi cosa mi fa scrivere) non solo rispetterebbe il dettato della Costituzione ma anche la sovranità popolare e la rispetterebbe fin anche se quel mandato lo affidasse a persona di provata capacità vicino alla maggioranza ma non necessariamente figura politica (nel nostro caso il Governatore Draghi). In conclusione avvocato Pecorella si affidi, la prego, alla coltivazione delle mela cotogna e lasci stare il Diritto Costituzionale, il compianto Costantino Mortati, il mio stomaco e il Paese. Gliene renderemo merito.

[la foto mostra Costantino Mortati - giurista e costituzionalista - tra i più autorevoli giuristi del novecento - 27.12.1891 # 25.10.1985]

4 commenti:

Laura Raffaeli ha detto...

è andata: non è passato per fortuna perché anticostituzionale (anche se non dovevano dircelo loro sinceramente ma è già qualcosa), penso quindi che se napolitano non avesse firmato lo scudo fiscale avrebbe fatto più bella figura, ciao un caro saluto laura

Anonimo ha detto...

leggere l'intero blog, pretty good

Anonimo ha detto...

La ringrazio per intiresnuyu iformatsiyu

cooksappe ha detto...

capisco..