mercoledì 4 giugno 2008

Quelli che le regole

Arrivano sgommando a bordo di una vecchia Audi A4 e si infilano nell'unico posto libero. Siamo a Torino in via Monferrato. Via Monferrato la ricordavo una come una via... Timida, illuminata da quelle fioche luci tipiche delle vie lievemente dimesse non necessariamente popolari anche se via Monferrato, là alla sinistra della Gran Madre, lo era come lo era tutta quella zona delimitata, dall'altro lato, da corso Casale. Si trovavano le classiche "piòle" (l'accento sulla "o" è perché diversamente in Piemontese la "o" si legge "u" semplice, invece piola si legge come si scrive), si beveva vino discreto e si mangiava fin bene a prezzo equo. Oggi via Monferrato ha l'illuminazione e l'assetto "trendy" che, in uno ai locali alla moda (altro che piole), la inseriscono nel giro della rutilante vita notturna torinese (non userò mai il termine "movida"). Arrivano sgommando, dicevo, e si infilano nell'unico posto libero col fare da "pit stop". Non si fermeranno quindi a lungo penso fra me. Non è così: scendono in cinque e si guardano attorno quasi con aria di sfida mentre si riassettano con l'eleganza propria dei decerebrati. A proposito, quell'unico posto libero molto ma molto ben segnalato con tanto di cartello e segnaletica orizzontale (striscie colorate al suolo), è riservato a persona disabile. Ironicamente han centrato il loro posto se si considera la loro totale mancanza di cervello una invalidità che disgraziatamente, tuttavia, nel loro specifico caso, sembra comunque garantire una sottospecie di vita e se al cervello annettiamo anche responsabilità di carattere morale e di senso civico. Doti quest'ultime che paiono più afferire l'anima che non il cervello e costoro, che han capacità di voto e che certamente andranno esprimendosi a favore della messa al confino di chi loro pulisce il culo, di anima ne hanno quanta ne può avere un escremento solido di forma cilindrica.

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Quando i miei nonni si sposarono, nel 1951, andarono proprio a vivere in via Monferrato. A quei tempi non certo una via d'elite...
Le cose sono cambiate. Ma... è cambiata la via o sono cambiate le persone che ci bazzicano? Probabilmente entrambe le cose, e nel caso specifico dell'educazione, del rispetto e del senso civico, è altrettanto probabile che non siamo andati a guadagnarci...
Ma uno di quei vigili vecchia maniera che avvicinandosi all'Audi gli individuasse una mezza dozzina di contravvenzioni non c'era proprio???

Vale ha detto...

Io devo sempre contenere mia madre, quando capita fa certe scenate che prima o poi la mandano all'ospedale!

Fabrizio Zanelli ha detto...

@Massim. sì, si vede che è molto che manchi da Torino. Nemmeno un mese fa, un sabato notte un discreto numero di deficienti della stessa risma di questi, in piazza Vittorio, ha appunto circondato i vigili che facevano le multe per divieto di sosta...

@Stellavale, ecco ti assicuro che non dimenticherò facilmente quell'espressione di sfida e di spregio nei loro occhi. No, non erano esattamente tipetti che si potessero ricondurre a più miti consigli

buИCiA ha detto...

e io scopro solo adesso che, oltre a un blog - anzi due - di foto, hai anche questo...

meglio tardi che mai (?)

LuScotti ha detto...

e anch'io scopro solo adesso che, oltre a un blog - anzi due - di foto, hai anche questo...

meglio tardi che mai (?)

Lorena Liberatore ha detto...

Di posti per disabili occupati da persone "sane" ne so qualcosa! Sono anni che il posto disabili non riesco "quasi mai" ad occuparlo, eppure io ho una sedie a rotelle e chi mi frega il posto cammina e non pare avere problemi. Dove sarà l'errore? Meglio non chiederselo!:-)
Grazie per essere passato dal mio blog e aver lasciato dei commenti, mi fa piacere che quello che scrivo venga apprezzato, il fatto che tratti di cose come letteratura, filosofia, musica impegnata e arte lo rende poco accessibile, perché pochi hanno la pazienza di fermarsi a leggere, :-D però non mi lamento ...qualcuno apprezza. Grazie ancora, spero di ricevere altre visite.
Lorena