venerdì 7 marzo 2008

Cio che uccide e cio che fa onore

A volte scopri come non sia il proiettile a uccidere e forse nemmeno il luogo comune che vuole sia la parola a venir considerata arma da offesa. Lo sono invece l'ignoranza e la pochezza di coloro che vomitano fiele con l'argomentare consentito dalle tre connessioni sinaptiche che si ritrovano sole nelle loro teste tanto vuote quanto inutili. Sto parlando in particolare di Bruno Vespa (più e meglio descritto da slogan popolari quali: l'emblema del potere televisivo, vero padrone della RAI, il Ratzinger dei media TV italiani, il coglione che cammina... E altri che ora non mi sovvengono) e di Giampiero Mughini (anch'egli più e meglio noto tra il popolo come: il piccolo scribano catanese, il tuttologo degli stupidi, il niente fatto uomo... E altri). Costoro in uno a giornalisti minori che non vado a citare anche perché letti giusto dalla ristretta cerchia di chi ha eletto"Il Giornale" e "Libero" qual propri organi di informazione -contenti loro-, han preso a insultare senza fondamento alcuno, come nel loro costume, internet per la parte di rete che afferisce questo Paese e gli inerenti contribuenti. Atteso che in virtù della fonte il loro insultare è da doversi considerare un onore, volentieri invito coloro che dovessero leggermi (più o meno il numero dei lettori di quei giornali) a sottoscrivere la petizione di cui al banner in appresso.



1 commento:

Vale ha detto...

L'ignoranza uccide più di tutto...