martedì 18 settembre 2007

Non sempre colpevole

Se non ho capito male, cosa peraltro probabile, e se le informazioni (scarne) fornite dalla stampa circa la sentenza della Cassazione secondo la quale, come titolano in breve stamane tutti i quotidiani, è legittimo licenziare chi parla male dell'azienda presso la quale opera e o dell'operato dei propri colleghi, potrebbe non essere così provocatoria come si vorrebbe fosse.

In altre parole se la generica maldicenza piuttosto che il dire denigratorio verso l'azienda in generale è a opera dell'usciere è un conto, se è il fare di un dirigente è altro conto. E' altro conto perché il danno di immagine arrecato in uno col rendersi in parte correo di una situazione gestionale forse non palesemente felice, lo rende colpevole di gratuita diffamazione. Questa la mia interpretazione.

Se però così non fosse e se ne scaturisse il divieto di denunciare situazioni di abuso, sperpero, mal organizzazione, cattiva gestione e se provato il venir messi nella condizione di non poter intervenire, io credo che in quel caso il dipendente -a qualsiasi livello egli operi- andrebbe giuridicamente tutelato piuttosto che condannato.

Nessun commento: