giovedì 13 settembre 2007

Dialoghi nella notte

Il mio imbarazzo nel rispondere al tuo sguardo era appena secondo al malessere che avvertivo perché impotente e incapace di rispondere al richiamo del tuo sguardo. Ci siamo guardati per pochi secondi, fermi entrambi, quasi prigionieri di un misterioso incantesimo dove il primo che si muove spezza il filo di quel discorso muto eppure a noi sì chiaro.

Ho deglutito perché sentivo il magone salire e tu, per primo, hai abbassato lo sguardo e voltando lentamente il capo ti sei allontanato, lento. La coda bassa, l'incedere esitante quasi a sperare di udire un mio richiamo. Quando ti sei voltato prima di girare l'angolo io ero ancora là come un palo idiota sul quale fare un po' di pipì. Ero ancora là col cuore gonfio e gli occhi lucidi. Ero ancora là, forse più solo.

Nessun commento: